Inter senza armi e senza gambe, la Roma poteva anche segnare di più. E lo scudetto si allontana

Un'Inter disarmata affonda a San Siro e dà vita a uno scenario che mancava da due anni, ovvero dall'ultima volta che i nerazzurri avevano subito due sconfitte consecutive in Serie A. Non c'è nulla da fare contro la Roma e, questa volta, il ko è ampiamente meritato: 1-0 dei giallorossi, che sognano la Champions League arrivando a 18 risultati utili consecutivi e interrompono una striscia senza vittorie contro l'Inter che durava da tre anni (ottobre 2022, 2-1 a San Siro). Com'era successo due anni fa, quando poi arrivò la finale di Champions League persa contro il Manchester City, l'Inter si ritrova senza energie fisiche e mentali nel momento decisivo della stagione.
Allora il crollo era arrivato prima del Benfica, con tre ko di fila in Serie A: Spezia, Juventus e Fiorentina nei match disputati dal 10 marzo al 1° aprile. Questa volta, invece, il tonfo avviene a fine aprile e prima delle semifinali contro il Barcellona: nessun gol e tre ko consecutivi contro Bologna, Milan (Coppa Italia) e Roma. Un'Inter irriconoscibile approccia troppo morbidamente la sfida, viene colpita da Soulé ed è sostanzialmente incapace di reagire: giusto un paio d'occasioni con Calhanoglu e Dumfries, più un gol clamorosamente mancato da Barella. San Siro non contesta ma applaude e sostiene la squadra al 90', in un abbraccio che deve ricaricare i nerazzurri prima del Barça.
Lo scudetto però rischia di sfumare, perché il Napoli stasera potrebbe decollare a +3 qualora battesse il Torino. Che l'Inter sia stanca fisicamente è chiaro, che lo sia anche mentalmente si capisce dopo pochi minuti. Morbidissimi Barella e compagni nei contrasti, che vengono vinti tutti da un ubiquo Manu Koné e dalla Roma. L'unica chance nel primo tempo nasce da un lancio estemporaneo: spizzata di Arna per Calhanoglu, Svilar esce di testa e salva tutto. Ranieri la vince giocando col 3-5-2 e con Soulé quinto ad aggredire un Dimarco in apnea, che non lo prende mai: dopo un primo assaggio al 20', quando Manu Koné calcia alto, due minuti dopo i giallorossi passano.
L'azione è la medesima, con Soulé che scherza Dimarco e la rimette dietro: rimpallo sul tiro di Pellegrini, Barella-Frattesi dormono e l'Inter subisce gol proprio da Soulé. La Roma sfiora due volte il bis con Cristante e Shomurodov, viaggia a velocità doppia e rischia solo nei dieci minuti finali: nerazzurri più alti, ma senza occasioni. Nella ripresa il copione si ripete, con l'inter che si butta furiosamente in avanti, ma non ha armi: spentissimi gli attaccanti, scarichi esterni e centrocampisti. La scossa la dà Dumfries che sfiora la rete di testa e, per due minuti, i nerazzurri vanno vicinissimi al pari: Calhanoglu calcia a lato di poco, Barella spreca.
Inzaghi osa col tridente e Correa trequartista, ma non si riesce mai a impostare un'azione da gol e l'argentino chiude addirittura da regista mentre i compagni sono stanchissimi. L'Inter rischia grosso sulle ripartenze di Pisilli e Dovbyk, poi protesta al 91': c'era rigore su Bisseck? Sembrerebbe di sì, Fabbri sorvola e il VAR non lo corregge. Il finale tra le polemiche diventa un finale tra le lacrime, per il terzo ko consecutivo: Bologna e Roma fanno scivolare lontano lo scudetto, Conte potrebbe volare a +3. Un'Inter senza armi, senza gambi e senza testa sul campionato si riprenderà in Champions League e farà l'impresa col Barcellona? Se lo chiedono tutti i tifosi, che tremano al pensiero degli "zeri tituli".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati