Ricci rinnova col Torino, ora Cairo è in posizione di forza. Cosa cambia per l'estate?

Un rinnovo che rafforza il Torino e, forse, allontana Samuele Ricci dalle big italiane. Il forte pressing dei granata sull'ex giocatore dell'Empoli ha dato i suoi frutti e, nella giornata di oggi, il regista della Nazionale ha firmato il prolungamento contrattuale fino al 2028. Ricci allunga di due anni la scadenza e, sostanzialmente, raddoppia il suo ingaggio, che passa a 1.8mln/anno. Ma cosa cambierà in ottica-mercato? Il rinnovo blinda il centrocampista o è solo una mossa propedeutica all'addio?

Ricci, il rinnovo rafforza Cairo: la richiesta schizza verso l'alto?

Urbano Cairo fece una mossa simile anche con Alessandro Buongiorno, con un obiettivo chiaro e preciso. Da un lato vincolare il giocatore al Toro, dall'altro non rischiare brutte sorprese nella prossima estate. Ricci era infatti in scadenza nel 2026, un dato di fatto che avrebbe messo i granata in una posizione difficile a luglio. Il giocatore avrebbe potuto forzare la mano e forzare la cessione a una cifra minore (25-30mln), minacciando l'addio estivo a parametro zero. Ora, invece, sarà Cairo a decidere se e come vendere. E, come ci insegnano i casi Buongiorno e Belotti (ma anche Bremer), il Toro vende solo per cifre irrinunciabili o quasi. La valutazione è destinata a schizzare verso l'alto: si vocifera di 50mln.

Ricci, Inter e Milan su di lui. Ma non solo...

Samuele Ricci veniva valutato sui 35-40mln prima del rinnovo e, complici anche le numerose pretendenti, il prezzo salirà col rinnovo. L'Inter lo monitora come soluzione per l'eventuale addio di Calhanoglu o Asllani, ma c'è il prepotente interesse del Milan. Sirene anche dalla Premier League per il centrocampista, che è sul taccuino di Manchester City e Bournemouth e viene osservato a distanza da varie big europee. Il rischio, dunque, è che questo rinnovo (forse) propedeutico alla cessione allontani definitivamente Ricci dalla Serie A.