Capello: "Inter, sfuggire al pressing è l'unica via per battere il Barça. E Yamal..."

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello prova ad indicare all'Inter come si batte il Barcellona di Hansi Flick: "La squadra di Flick ha grandissima qualità, individualità importanti e gioca un calcio meno spagnoleggiante che in passato. Il tecnico tedesco ama, infatti, la verticalità più del possesso palla a tutti i costi e pretende dai suoi un pressing asfissiante. Quando perde palla, il Barça ti morde subito le caviglie per riconquistarla. È la sua forza, ma paradossalmente anche l’origine della sua fragilità. Perché se la pressione va a vuoto, in difesa sono tutt’altro che invalicabili. Dirlo dopo la sconfitta di Dortmund pare quasi semplice.
Ma io non mi focalizzerei sul ritorno, con i catalani che sono evidentemente entrati in campo forti del 4-0 della settimana prima e un po’ leggeri di testa. Piuttosto, Inzaghi prenda di riferimento la gara d’andata. Il Borussia all’Olimpico di Barcellona ha perso in modo netto nel punteggio, ma ha messo a nudo comunque le debolezze difensive dei padroni di casa. L’Inter dovrà chiaramente essere più solida dei tedeschi - e di sicuro lo è -, ma potrà prendere spunto dal modo di ripartire dei gialloneri. Il segreto, come detto, è superare la linea di pressione: gli spazi poi ci saranno e Lautaro e Thuram dovranno essere bravi a sfruttarli. Non solo, evitare di far recuperare palla subito al Barça limiterebbe anche la pericolosità dei tre fenomeni là davanti, Yamal, Lewandowski e Raphinha.
Ma a quello ci arriviamo dopo. I nerazzurri hanno poi un’arma che può far male ai blaugrana: le palle inattive, se ne è accorto anche il Bayern l’altro giorno. E poi c’è Lautaro, non solo un attaccante completo, ma soprattutto un capitano capace di dare l’esempio ai compagni. Il Toro segna, partecipa all’azione e si sacrifica per la squadra come deve fare un vero leader. Flick ha un attacco stellare. Per fermarlo servirà estrema applicazione e attenzione. Ma se l’Inter del Triplete ci è riuscita contro Messi, si può fare pure oggi con Yamal. Leggo paragoni un po’ azzardati su Lamine: ha un talento da futuro Pallone d’oro e mi dicono sia anche molto umile, però Leo era già unico a 16 anni e posso affermarlo avendolo visto da vicino all’epoca.
Di sicuro, Inzaghi non dovrà permettere a Yamal - ma nemmeno a Raphinha - di avere spazio di fronte a sé: a campo aperto, le stelle del Barcellona hanno troppa qualità per essere frenate e Lewandowski è un killer in area. Ma l’Inter è molto abile a chiudere e mantenere equilibrio, senza comunque rinunciare a ripartire. La sfida nella sfida sarà a centrocampo. La classe e la leggerezza di Pedri e De Jong contro la qualità unità al dinamismo di Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. I due blaugrana sono bravissimi a trasformare l’azione da difensiva a offensiva in un amen, facilitando così gli attaccanti. Ma se dovessi scegliere, alla fine mi terrei la mediana nerazzurra. In Europa in pochi possono vantare un reparto così ben assortito".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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