Inter, gli effetti dei parametri zero: da Thuram e Onana fino a Zielinski e Taremi
A quanto ammonta l'applausometro in casa Inter per la politica di parametri zero? La strategia adottata dal club di Viale della Liberazione, ossia l'ingaggio di giocatori free agent da altri club senza il pagamento del cartellino e con il "solo" saldo di ingaggio, con eventuali commissioni pretese dagli agenti, è stata adottata in maniera significativa tra il 2019 e il 2020.
Rispolveriamo i ricordi
Anche se la "politica" è stata adottata in precedenza. Con le occasioni di mercato rilevate dal direttore sportivo Piero Ausilio, il club si è accaparrato prospetti interessanti a costo zero come Stefan de Vrij e Alexis Sanchez. Ma dopo un anno vissuto da secondi in campionato e alle spalle della Juventus (2019-20), Antonio Conte ha insistito con la dirigenza nerazzurra e preteso nuovi colpi mirati, pur sempre in ottica parametri zero. Vi ricorda qualcosa gente come Vidal e Kolarov? Spostandoci poi per i capolavori Dzeko e Calhanoglu, slittando ad André Onana - rivenduto alla bellezza di 50 milioni al Manchester United - ed Henrikh Mkhitaryan. Per finire con il recente quartetto della scorsa stagione Thuram-Cuadrado-Klaassen-Sanchez bis.
Vantaggi nell'immediato
Perciò l'Inter è stata in grado di alleggerire il bilancio sotto la guida di Suning e Steven Zhang, segnando un punto di svolta nella gestione finanziaria del club. Proprio nella stagione 2022-23 la ciurma di Simone Inzaghi è riuscita a sfiorare con le dita il tetto d'Europa a Istanbul, nella finale di Champions League, facendo incetta di trofei su suolo nazionale tra Coppe Italia, Supercoppa Italiana e Scudetti. Ottenendo, dunque, di pari passo grandi trionfi sportivi. I vantaggi sono chiari: ridotto il rischio finanziario, ottimizzato il bilancio (oggi in perdita di soli 46 milioni, come garantito dal presidente Marotta) e rafforzare la squadra con giocatori esperti, senza dover sostenere il costo del cartellino.
Svantaggi nel tempo. Zielinski e Taremi gli ultimi colpi a zero?
Tuttavia, ci sono dei contro evidenti. L'avanzare inevitabile dell'età di alcuni calciatori uno di questi, che si sta intravedendo anche oggi con Acerbi - ad esempio - per i problemi muscolari che rendono indecifrabile la data del suo rientro in campo. Il che porta a considerare un aumento dei costi salariali nel tempo: Ace (36 anni) guadagna 2,7 milioni di euro, il 32enne De Vrij 4,5mln, passando per i 3 milioni di Taremi. Tutti ingaggi lordi che pesano e non poco per le casse nerazzurre.
Senza tralasciare le pesanti commissioni dovute ad agenti e intermediari di certe operazioni a parametro zero. Gli 8 milioni sborsati per accaparrarsi Marcus Thuram, al netto dell'affarone. Arrivando agli ultimi due colpi in entrata prenotati "gratis" lo scorso gennaio, esemplificativi della situazione odierna all'Inter. Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, il sole e la luna. Il polacco è costato 2 milioni extra - vedi la voce commissioni - ma con il passare delle partite si sta ritagliando il ruolo di riserva di lusso. Mentre l'unica rete stagionale siglata dall'iraniano è un peso incombente tenendo conto l'ingaggio percepito.
Una cosa è certa: con l'avvento della nuova proprietà Oaktree ci sarà una rivoluzione estiva. Con nuovi scenari per il futuro dell'Inter e la volontà - stando alle voci circolate negli ultimi mesi - del fondo statunitense di dare un taglio a certe spese, preferendo la linea giovani.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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