Asllani ritrova l'Empoli: "E' stato difficile lasciarlo, ma ho inseguito tanto l'Inter"
Il centrocampista dell'Inter, Kristjan Asllani, ha parlato ai canali ufficiali del club a poche ore dalla sfida in programma stasera contro l'Empoli: "Indossare questa maglia fa sempre un certo effetto. Sono arrivato a 20 anni, ora ne ho 22, ho un Europeo sulle spalle e sicuramente mi sento maturato anche se devo continuare a lavorare. Per me è fondamentale avere un gruppo unito, i miei compagni mi hanno sempre sostenuto dentro e fuori dal campo e mi hanno aiutato a crescere".
Le radici.
"Ero un bambino che aveva continuamente il pallone tra i piedi. Il calcio mi ha sempre fatto divertire ed emozionare e ha fatto sì che io potessi vivere momenti incredibili come la vittoria dello Scudetto lo scorso anno".
Chi ti ha fatto appassionare al calcio?
"È stato mio padre a farmi appassionare al calcio, ricordo che andavo sempre a guardare le partite con lui. Poi la passione vera me la trasmettano i tifosi che sono l’anima di questo sport: andare in campo e giocare per loro è un qualcosa che mi rende orgoglioso".
Compagni e sfide "Mi piace sfidare Frattesi, a volte ci fermiamo in allenamento a fare dei tiri e ci confrontiamo molto". Legend nerazzurra: chi sfidi?
"Più che sfidarlo mi sarebbe piaciuto giocarci insieme: parlo di Sneijder, è un giocatore che ricordo benissimo, con tanta tecnica e un piede incredibile".
La sfida più grande.
"E' stata quella di venire qui all'Inter, ma continuando a lavorare mi sono tolto qualche soddisfazione e poi all'Europeo con l'Albania è stato davvero emozionante"
Il primo gol con l'Inter.
"Il primo gol con l’Inter a San Siro contro il Genoa è stato il momento più bello della mia carriera. Lo avevo aspettato e voluto tanto e dopo un anno e mezzo è arrivato".
Lo Scudetto della Seconda stella.
"È stato un momento indimenticabile per me e per il gruppo. Vincere uno Scudetto alla mia età con la squadra per cui ho sempre tifato è stata una grande emozione".
Dall'Empoli all'Inter.
"Quando ho salutato l’Empoli per arrivare all’Inter da una parte è stato difficile perché lasciavo una squadra in cui avevo giocato 13 anni ma dall’altra sapevo che stavo intraprendendo un percorso che avevo inseguito tanto".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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