Primavera, le pagelle di Inter-Genoa 4-0: sboccia Topalovic, Aidoo confuso. Lavelli la delusione

Primavera, le pagelle di Inter-Genoa 4-0: sboccia Topalovic, Aidoo confuso. Lavelli la delusioneTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 25 gennaio 2025, 16:11Primavera
di Marco Corradi

Taho 6 - Il sostituto di Calligaris, promosso a terzo portiere per l'infortunio di Raffaele Di Gennaro, ha un impatto molto positivo. Effettua un solo intervento, ma è decisivo al 91' su Dorgu jr. Propositivo nella manovra, mostra la sua bravura coi piedi.
 
Aidoo 5.5 - La tecnica sgraziata viene controbilanciata dalle corse a perdifiato, ma oggi ha mostrato la sua versione peggiore. Troppe sbavature nella fase di costruzione, con tanti errori in rifinitura e anche nei passaggi più elementari. Lui e Lavelli sono le uniche note negative. 

Re Cecconi 6 - Meno appariscente di Alexiou, ma controlla magistralmente le scarse folate offensive del Genoa. Giusto un rischio nel primo tempo, quando si prende una licenza di troppo nella costruzione dal basso. 

Alexiou 6.5 - Estremamente ordinato nella fase difensiva, che viene guidata da vero e autentico capitano, si toglie anche qualche licenza offensiva. Da campione lo stacco che vale il 3-0, sfruttando alla perfezione il corner di Zanchetta. 

Motta 6.5 - Ottimo nella fase difensiva, dove eccelle rispetto al più offensivo Cocchi (ai box), ed efficace anche in attacco. Un paio di cross insidiosi fanno vedere i sorci verdi a un Genoa che fatica, quando l'Inter prende il possesso delle fasce. (dal 63' Della Mora 6 - Solitamente gioca a destra, questa volta cambia fascia. Arriva la consueta prestazione ordinata).

Venturini 7 - Per corsa e intensità ricorda Davide Frattesi, quantomeno nei movimenti. Partecipa moltissimo alla manovra ed è senza dubbio uno dei più positivi contro un Genoa decisamente poco efficace. La rete, segnata con un grande inserimento sull'assist di Mosconi, aggiunge quel qualcosa in più alla sua prestazione.

Zanchetta 6.5 - Nel primo tempo qualche errore di troppo e un giallo evitabile, ma si riscatta ampiamente con l'assist servito (da corner) per Alexiou nella ripresa. Gestisce magistralmente i ritmi di gioco di un'Inter che non perde mai il controllo della sfida. (dall'80' Cerpelletti sv - Dieci minuti più recupero a risultato ampiamente acquisito).

Topalovic 7.5 - One-man show a Interello, con lo sloveno a dominare a centrocampo e dalla distanza. Apre le danze su punizione e sfiora anche la doppietta da calcio piazzato, poi la chiude col 4-0 sull'assist di Spinaccé. Nel mezzo tanti cambi-gioco e soluzioni interessanti con la palla al piede. L'indiscusso MVP di giornata è l'ex Domzale. (dall'80' Tigani sv - Pochi minuti per mettersi in mostra, la gara ormai era in ghiaccio). 

De Pieri 6 - Il meno appariscente del tridente è anche l'unico che disputa tutti i novanta minuti della sfida. Zanchetta lo lascia in campo per fargli trovare il gol, una missione che non riesce. Ci prova in tutti i modi, inserendosi in area e tentando anche una rovesciata, ma sbatte sulla difesa. Tanta applicazione e poca precisione.

Lavelli 5 - In un'Inter stellare è la nota negativa, il pesce fuor d'acqua. Non riesce mai a trovare spazio contro i difensori di un Genoa non irresistibile, viene indietro per cucire la manovra e sbaglia tantissimi tocchi. Emblematica quell'azione al termine del primo tempo, quando incespica sul pallone: non era giornata. (dal 63' Spinaccé 6.5 - Decisamente meglio del compagno di reparto: serve l'assist a Topalovic, sfiora il gol. Rischia di lasciare i suoi in dieci nel finale per un problema muscolare, ma stringe i denti).  

Mosconi 6.5 - Per trenta minuti è il più propositivo dell'Inter. Un'autentica saetta sulla sinistra che fa impazzire la difesa del Genoa, servendo anche l'assist per il raddoppio di Venturini. Si spegne e inizia un duello rusticano con Arata, che porta al cambio nella ripresa. (dal 60' Pinotti 6 - Corsa, efficacia offensiva e quel velo che spiana la strada al poker di Topalovic). 

All. Zanchetta 7 - I suoi vincono e convincono, col centrocampo al potere. Ce l'aspettavamo da quello che era stato, da giocatore, prima un trequartista intelligente e poi un sapiente regista dal basso. La squadra è costruita a sua immagine e somiglianza e sono azzeccatissime sia la scelta di Mosconi che quella di Topalovic, ormai autentico leader quando manca Berenbruch, che è costantemente aggregato alla prima squadra. Lo sloveno dipinge calcio e il tecnico se lo gode, dopo averlo valorizzato ampiamente in Youth League. Per qualche ora, la sua Inter sarà prima in classifica.