Spalletti aveva ragione: Barella giocatore totale, anche in versione trequartista
Nicolò Barella non smette mai di stupire. L'ex Cagliari ha cambiato pelle in Nazionale ma la muta non ha scolorito la sua classe. Luciano Spalletti ha avuto ragione: giocare sulla trequarti si può, anche se il ruolo non gli calza a pennello. La partita degli azzurri contro il Belgio ha mostrato una versione inedita del numero 23 interista e la trovata del tecnico di Certaldo potrebbe aver acceso la lampadina anche a Simone Inzaghi. Lo dirà solo il tempo però. Difficile che l'ex allenatore della Lazio si allontani dalla sua idea di clacio.
Controllo palla, testa alta e gestione dei tempi di gioco. Barella ha interpretato il ruolo a modo suo: non avrà l'inventiva di Isco o Hazard, ma il tocco per Di Lorenzo nell'azione che porta al gol di Sandro Tonali è pura classe. Un lob d'autore per tagliare una difesa non irreprensibile ma sicuramente sorpresa dalla giocata spartiacque della partita. Se Barella ha convinto, Frattesi ha mostrato una prestazione matura soprattutto in fase di non possesso.
Nell'Interpretazione del ruolo Barella ovviamente non ha rinunciato alla fase di copertura. Nel secondo tempo si è vista la consueta classe nella gestione delle energie e la grande corsa su ogni zona di campo. Una prestaizone molto simile per applicazione a quella vista in casa del Manchester City. Contro la Francia nel match di San Siro potrebbe prendersi una pausa, ma Inzaghi può essere contento. Oltre a Calhanoglu il top player del centrocampo è lui. Non ci sono discussioni.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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