Campionato o Champions, perché scegliere? Ma all’Inter serve ferocia. Asse con la Juve per una Serie A diversa
Arsenal e poi Napoli. Com’è successo contro il Milan, o contro la Juventus. Campionato o Champions si accavallano, nel complicato calendario dell’Inter, più che per altre in Serie A. È il delicato gioco a incastri che deve affrontare Simone Inzaghi. Le scelte di formazione - titolari con Venezia e Napoli, turnover con i Gunners - dicono che, anche se magari non ha scelto, il tecnico ha quanto meno mandato un messaggio. In campionato non si può sbagliare. Che poi, non tutti gli allenatori sono d’accordo sul vantaggio di non giocare le coppe: gare come quelle di Manchester o con i londinesi tolgono energie, sì, ma caricano. Quanto alla scelta tra l’una e l’altra priorità, l’Inter può permettersi il lusso di non farne alcuna. È una squadra forte, la più forte in Italia e lo stesso Inzaghi ha grandissimi meriti - non si può dire totali solo per non toglierne alla dirigenza - circa il fatto che lo sia. Certo, può migliorare.
E pensare se l’Inter non avesse vinto sette delle ultime otto partite, pareggiando quella che manca al conto. Su questo, ha ragione Inzaghi, che troppo spesso deve rispondere proprio sull’argomento miglioramenti. Sarà che forse ha abituato troppo bene tifosi e osservatori. Oppure che non sempre mette in campo quella voglia di azzannare l’avversario, fondamentale per vincere. Pensiamo alla gara col Venezia. Al di là della vittoria, del dominio territoriale, dei quasi trenta tiri: la sensazione che ha trasmesso l’Inter è stata di superiorità, certo, ma non di ferocia. Ce la si aspettava, da chi aveva passato il pranzo seguendo il Napoli schiantato in casa dall’Atalanta e aveva una grande occasione per accorciare. Al di là delle qualità, è un requisito essenziale per vincere.
Fuori dal campo, le ultime vicende di politica sportiva hanno raccontato una nuova alleanza. Magari non sarà la preferita dai tifosi dell’una e dell’altra parte, ma Inter e Juventus, da questo punto di vista, se la intendono alla perfezione. Hanno guidato il fronte anti-lotitiano nelle ultime vicende federali e hanno messo la prima pietra per costruire una Serie A diversa. Meno politichese e più business: è il grande obiettivo delle rispettive proprietà.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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