L'appello di Marotta: "Serve un intervento dello Stato: il calcio italiano è cambiato"
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Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, durante l'evento "Costituzione e sport" in corso a Palazzo Lombardia è intervenuto anche a proposito della forte presenza di proprietà straniere in Italia.
Ecco le sue parole: "Mi rifaccio al concetto la costituzione sia l'articolo 33 riconosce il valore educativo dello sport, il contesto di riferimento è il calcio, che è molto cambiato perché è cambiato il riferimento delle squadre. Prima c'era il fenomeno del grande imprenditore, ora 12 società su 20 sono di proprietà straniere. Sono venute meno anche le forme di sponsorizzazioni locali. Queste società sono costrette a dover far pagare la retta, andiamo intorno ai 1.000 euro all'anno per ragazzino, è chiaro che una famiglia che ha un reddito basso ha un approccio diverso. I veri talenti che potevano essere i Baggio, gli Antonioni, i Del Piero, arrivano dal mondo dell'oratorio, della strada. Adesso anche l'oratorio deve far pagare la retta. Ecco allora che deve intervenire lo Stato, non ne parlo in maniera critica, il fatto di poter avere le scuole a tempo pieno e far si che accanto alla scuola ci sia la continuità nel pomeriggio può essere un aspetto. Oggi il vero problema sono le strutture, noi come Serie A con 1,2 miliardi che versiamo all'erario siamo tra i maggiori contribuenti, e allora attraverso una defiscalizzazione per chi investe nello sport potrebbe aiutare a dotarsi di strutture per essere anche un polo attrattivo per i giovani".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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