Garlando: "Fuoricampo di Bastoni come Joe Di Maggio, è la Repubblica delle Banane"
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Nel suo editoriale di oggi sulle colonne de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando si concentra sull'affermazione di ieri sera dell'Inter, tornata a -1 dal Napoli: "Dopo una brutta caduta da cavallo, la cosa migliore è tornare subito in sella per non portarsi dietro il trauma. Disarcionata clamorosamente al Franchi, l’Inter ha domato ieri la Fiorentina (2-1) e galoppato a un solo punto dal Napoli capolista. Dal rischio di cominciare la partita a -6 da Conte al distacco minimo. A differenza dell’incrocio di giovedì, la squadra di Inzaghi si è ricordata di portare in campo l’anima. Prima mezz’ora feroce, da vera Inter, con un Lautaro indiavolato e il triangolo di governo Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan su buoni livelli. Fiorentina in emergenza, imbottita di difensori, chiusa dietro e paga di un misero 28% di pallone nel primo atto. A fine match i tiri dei nerazzurri verso la porta saranno il doppio di quelli di giovedì: 22-11. Ma i campioni d’Italia passano solo grazie a un autogol di Pongracic su azione d’angolo. I viola pareggiano prima del tè con Mandragora che realizza un rigore generato da un braccio di Darmian. Una buona sgasata a inizio ripresa dei nerazzurri frutta il 2-1 di Arnautovic. Frutta anche l’iniezione di qualità di Palladino che con Folorunsho, Zaniolo e Fagioli dota finalmente la squadra di coraggio e la spinge avanti. Senza Calha, rimasto in spogliatoio, ancora convalescente e sotto tono, l’Inter fatica a gestire e a congelare. Non è la prima volta in stagione, a differenza di quella scorsa, quando ogni vantaggio era blindato in cassaforte. Nel campionato scorso ogni scontro diretto era una vittoria (a parte il pari allo Stadium), in quello in atto, tanti sperperi: Milan, Juve, Napoli... Ma, dopo la batosta di Firenze e il passo falso del Napoli, questo era uno snodo da non sbagliare e l’Inter non ha sbagliato. Per intuire l’importanza della vittoria e la relativa soddisfazione dei campioni, basti rivedere l’esplodione di Inzaghi al fischio finale. La Fiorentina ha perso l’occasione di strappare il quinto posto alla Juve e di staccare Milan e Bologna che hanno una partita da recuperare. Cos’ha detto la partita di San Siro in prospettiva scudetto? Che se Calhanoglu, prima guida, è ancora in affannosa rimonta alla condizione migliore, Barella, in forma straripante, dirige la squadra in ogni zona di campo. Importante il ritorno di Acerbi, ma, ancora di più, il gol di Arnautovic, perché finora alle spalle della ThuLa si è avvertito quasi sempre il vuoto cosmico e invece, nel finale di stagione, Inzaghi avrà bisogno di gol alternativi, anche perché fatica e infortuni potrebbero intensificarsi. Ieri si è fermato Thuram (contusione alla caviglia), ma avrà un’insolita settimana vuota per recuperare, prima di sfidare suo fratello allo Stadium: Juve-Inter, altro snodo caldo. Sono ormai chiare le armi delle due contendenti principali al titolo. Per l’Inter, esperienza di vertice e qualità di gioco: ora i gol sono 58, esattamente 20 in più del Napoli. Per Conte, il pesantissimo privilegio di riposo e lavoro senza coppe e l’entusiasmo che disinnesca i cali di tensione di cui è a rischio l’Inter. Ma non dimentichiamo l’Atalanta che, a questo giro, ha recuperato 2 punti al Napoli ed è lì, in pressing sul sogno. Per finire, il dato più importante della serata: la paura che lo splendido finale di campionato, che ci stiamo pregustando, possa essere rovinato dagli strafalcioni arbitrali. Ieri abbiamo scoperto che un pallone giocato da Bastoni, ben oltre la linea di fondo, è ritenuto in gioco e può determinare il corner che porta all’autogol di Pongracic. Un fuori campo come neanche Joe DiMaggio. L’approdo ufficiale nella Repubblica delle Banane. Ora possiamo veramente aspettarci di tutto. Con ammirevole coerenza, il lunedì di San Siro ha chiuso alla grande il weekend degli orrori arbitrali. Il braccio congruo di Darmian, che colpisce la palla senza accorgersene, è ritenuto da rigore, a differenza di altri più spalancati e consapevoli rimasti impuniti. Var ed eventuali. Ormai vale tutto e siamo pronti a tutto. Fate qualcosa. Non rovinateci il gioco, per favore".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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