Cambiasso: "Toldo e Orlandoni fondamentali per il Triplete, vengono nominati poco ma..."

Cambiasso: "Toldo e Orlandoni fondamentali per il Triplete, vengono nominati poco ma..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
domenica 30 marzo 2025, 14:40News
di Marta Bonfiglio

L'ex centrocampista dell'Inter Esteban Cambiasso è il protagonista del Match Day Programme di Inter-Udinese, in programma oggi a San Siro alle 18. Ecco le sue parole ai microfoni ufficiali dell'Inter: "Ricordo con affetto la Supercoppa che abbiamo vinto a Torino, è stata molto importante. Anche la prima Coppa Italia nel 2005, quella è stata la mia prima stagione a Milano. Ce ne sono state tante, tra cui poi ovviamente le gare giocate nell’anno magico del triplete. Ogni vittoria e ogni trofeo alzato hanno una sensazione positiva diversa perché fanno parte di un momento particolare, della squadra e del gruppo".

Invece un gol in particolare?

"Dovrei citarne tre. In ordine cronologico, il gol che ho fatto nella finale di Coppa Italia del 2006 contro la Roma, con un cross di Zanetti e un tiro al volo di sinistro sotto i nostri tifosi. Qualche mese più tardi, subito dopo la scomparsa di Facchetti, ricordo con emozione la doppietta che ho fatto a Firenze, è una cosa che sentimentalmente ancora oggi se ci penso mi viene la pelle d'oca. Poi ovviamente il gol al Chelsea, in un momento delicato di quella stagione".

Cosa vuol dire rappresentare l'Inter?

"Sono stati dieci anni in cui ho cercato sempre di rendere orgogliosi i tifosi che venivano allo stadio a vederci. Questo è lo scopo che un giocatore deve avere quando entra in campo e per quanto mi dicono anche oggi i tifosi per strada credo di esserci riuscito".

Chi è il compagno che più ti ha ispirato?

"Ho giocato con tanti campioni, ma per me ci sono due giocatori che vengono nominati poco e che sono stati fondamentali nell’anno del Triplete: Francesco Toldo e Paolo Orlandoni. Loro due in quella stagione non hanno mai mollato, nonostante sapessero di non giocare quasi mai. Non hanno mai smesso di allenarsi e di caricare la squadra, di essere sorridenti quando noi eravamo tristi. Sono stati il bilancio perfetto per una squadra che doveva pensare prima al gruppo".