Gli interrogatori di Inzaghi e Zanetti e i rischi eventuali per la società. Le novità sull'inchiesta ultras
Si continua a parlare dell'inchiesta sul mondo ultras meneghino. Negli ultimi giorni sono stati interrogati il vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti e prima ancora il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi. Entrambi non sono indagati e sono stati ascoltati dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Nei prossimi giorni, poi, dovrà essere ascoltato anche il capitano rossonero Davide Calabria, il cui colloquio era previsto per la giornata di ieri.
In casa Inter sia Inzaghi che Zanetti hanno dato la loro versione dei fatti. Il vicepresidente nerazzurro come riportato da Gazzetta.it ha detto di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi della curva, ma sempre in un clima "tranquillo". E questi non "facevano mai nulla di male" nei confronti del club. Ha negato di aver avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia sulla curva. "Non è vero", ha detto. L'allenatore nerazzurro invece ha detto. Simone Inzaghi invece ha precisato di non essersi sentito minacciato. Questo è il primo aspetto emerso seguito da un ulteriore precisazione: ha subito richieste ma nessuna intimidazione. Gli inquirenti si sono concentrati sul colloquio con Ferdico, il quale ha sollecitato Inzaghi ad intercedere con il presidente Marotta per avere più biglietti in occasione della finale di Champions. Sempre secondo Gazzetta.it Inzaghi ha spiegato che questo dialogo rientrava nei rapporti tipici tra la curva e la squadra. Secondo quanto ricostruito nell'ordinanza, la richiesta di Ferdico al mister era stata di "intervenire con la società" per avere più biglietti. E da Inzaghi sarebbe arrivata "la promessa" di intercedere per accontentare la curva Nord.
Tutti i tifosi però si chiedono quali possono essere i rischi per l'Inter e per i suoi tesserati. In esclusiva per la nostra redazione, ha spiegato la vicenda l'avvocato Katia D'Avanzo: "Inibizioni, squalifica e multe sono le sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva per questa tipologia di fatti, in quanto le società hanno intrapreso rapporti con le tifoserie organizzate. La procura della FIGC si è mossa immediatamente chiedendo ai magistrati di Milano la documentazione non coperta da segreto istruttorio, e i tesserati (Zanetti, Inzaghi, Barrella, Calabria, Calhanoglu e Skriniar) sono chiamati a rispondere alle domande del Procuratore Generale Chinè sulla reale natura dei rapporti vietati dalle norme FIGC, al fine di valutare se dal punto di vista sportivo i Clubs rischiano qualcosa o meno. Solo dopo un adeguata istruttoria si potrà parlare di rischi per i club eventualmente coinvolti".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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