ESCLUSIVA - Bruschi (Coord. San Siro): "Nuovo stadio, faremo ricorso. Ecco i tempi di costruzione"
Sono giorni importanti sul fronte San Siro: questa settimana il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è espresso favorevolmente riguardo la decisione di autorizzare la costruzione di un nuovo stadio come casa per Inter e Milan, con il Giuseppe Meazza che ospiterà l'inaugurazione delle Olimpiadi 2026, prima della sua uscita di scena.
Per parlare delle ultime novità, capire le tempistiche delle operazioni e quanto effettivamente è stato deciso, la redazione de L'Interista ha contattato Gabriella Bruschi, presidente del Comitato Coordinamento San Siro, che in questi ha spinto fortemente verso il mantenimento del vecchio impianto.
"Alla luce degli incontri che Sala ha avuto con le squadre ha preso delle decisioni" - esordisce ". Parlo a nome di tutti i residenti e cittadini che tengono al verde: le vediamo molto preoccupanti. Loro dicono che sono state abbattute ulteriormente le volumetrie. Partendo dal valore di 0,68, erano arrivati a 0,51, oggi siamo a 0,35 a quanto dicono, che è il valore imposto dal PGT. Ma non basta. Abbiamo spiegato in mille modi come San Siro stia bene, possa essere sistemato, rivoltato come un calzino. Un impianto eccezionale per come si vivono le partite al suo interno. Invece lo vogliono abbattere con 7 anni di cantiere 7 giorni su 7, 24 ore su 24, con 500 tir al giorno che passano".
"Accanto" - continua la presidente - "vogliono costruire un nuovo impianto, come ce ne sono tanti in giro, su 5 ettari che verrebbero fagocitati. Il tutto a ridosso delle case dei residenti. Non ha senso, stupisce che venga venduta come la cosa più green che ci possa essere: ci portano via i 5 ettari, il green di cui parlano è di copertura. Viene messo sopra il tetto commericale di tre piani: se questo è il green, non ci siamo".
Le certezze oggi, quali sono? Sembra che la via sia quella della costruzione del nuovo impianto, con il futuro del vecchio impianto ancora da decidere in via ufficiale: "Certezze ad oggi non ce ne sono, grazie a Dio" - spiega la Bruschi - ". Ci sono ancora dei passi formali che giunta e consiglio comunale devono fare. Servirà un nuovo parere da parte della giunta e del consiglio, vediamo quali saranno i voti. Ci sono tutti i nuovi consiglieri arrivati dalle recenti elezioni. I Verdi, per esempio, come tanti altri partiti, sono favorevoli al mantenimento del Meazza e contrari al nuovo stadio".
E questa incertezza, vale anche per le tempistiche: "Apprendiamo dalle dichiarazioni, poi, che il progetto nuovo stadio non sarà pronto per le olimpiadi. Quindi se ne riparlerà nel 2026. Per allora vedremo: non so se vorranno aprire il cantiere dovendo fare la cerimonia delle Olimpiadi al Meazza. Potrebbero anche aprirlo proprio nel 2026. Quando ci saranno altre elezioni: ce ne passa, insomma".
Ecco, infine, quali saranno le prossime mosse del Comitato, per far valere le proprie idee: "Posto che al momento non si possa fare un ricorso, perché si può fare sulla base di un progetto definitivo, che ad ora ancora non c'è. Quando ci sarà passeremo alle vie legali. Quello che faremo, per ora, è manifestare. Ci stiamo preparando per manifestare davanti a Palazzo Marino e nella zona Stadio. Coinvolgerà la rete dei comitati cittadini che prende tre quarti dei cittadini di Milano, contrari a questa devastazione e cementificazione. I Verdi ed altri politici sono dalla nostra parte. Ci faremo sentire".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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