Bierhoff: "Derby tattico, l'Inter è favorita. Per Inzaghi parlano i risultati"

Bierhoff: "Derby tattico, l'Inter è favorita. Per Inzaghi parlano i risultati"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 09:24Rassegna Stampa
di Marco Corradi

Nel suo intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Oliver Bierhoff presenta così il derby di Milano: "Mi aspetto una partita molto tesa e tattica perché nessuna delle due può permettersi di perdere. Allo stesso tempo, però, mi immagino un incontro bello e sentito come tutti i derby a Milano. Mi piacerebbe essere allo stadio. Arriva più pronta l'Inter, perché ha vinto lo scorso campionato per distacco ed ora è seconda. Il Milan, invece, ha cambiato allenatore perché non ha trovato il ritmo giusto fin dalla via della stagione e purtroppo la classifica è sotto gli occhi di tutti. In più c’è stato l’ultimo turno di Champions nel quale i nerazzurri hanno centrato l’accesso tra le prime otto con una prestazione importante, mentre il Milan ha sprecato una grande occasione giocando male a Zagabria".

Quindi l’Inter è favorita?

"I risultati dicono questo, ma non sempre è un vantaggio perché il derby è una partita a sé. Si scende in campo per i tre punti, ma anche per fare contenti i tifosi e per impreziosire la stagione. Il Milan arriva da un momento di crisi e vuole ripartire".

Chi saranno i giocatori decisivi?

"Da milanista mi auguro Leao. Un interista? (ride) Non ci voglio pensare, anche se la prima squadra italiana che mi ha preso era l’Inter: non mi ha mai fatto giocare e mi ha prestato all’Ascoli...".

Un suggerimento: Lautaro?

"Lui è una certezza e dimostra il suo valore a suon di gol. Io però dico Calhanoglu. Ha avuto una bella evoluzione come calciatore e mi è dispiaciuto che abbia scelto la Turchia perché poteva giocare con la Germania insieme a Gündogan, Ozil e Musiala. Loro siamo riusciti a convincerli, Hakan no. Peccato...".

In questo inizio di 2025 Leao è stato più decisivo rispetto alla fine del 2024.

"E’ un giocatore di qualità che ha tutto: tecnica, forza, velocità e una presenza impressionante. La società, l’allenatore e i tifosi si aspettano molto da lui e quando non rende, è criticato. Non è un giocatore che trascina come Ibrahimovic, intendo uno che fa i gol importanti anche nei momenti in cui la squadra non va. Deve fare questo salto di qualità".

Cosa succede a Theo Hernandez?

"E’ un leader, uno al quale è inevitabile chiedere un certo rendimento. Deve tornare al top".

I rossoneri riusciranno a qualificarsi alla prossima Champions?

"Sia economicamente sia a livello di immagine il Milan deve sempre giocare in Champions League. E’ un grande club e non può stare fuori. Intanto spero che ai playoff batta il Feyenoord e vada avanti".

L’Inter, invece, viaggia forte grazie a Inzaghi.

"Simone in passato è stato criticato e ha vissuto momenti non facili, ma è abituato alle pressioni. Per lui parlano i risultati e come gestisce la squadra".

Qual è il derby che ricorda con più piacere?

"Ho segnato il 7 gennaio 2001 e la mia rete è stata quella del 2-2: una gioia indimenticabile".

E l’interista più tosto da sfidare nel derby?

"Cordoba era davvero aggressivo, Blanc di meno, ma era intelligente e sapeva come anticiparti".