"San Siro terra d'illegalità": giro d'affari gigantesco in Curva e il nodo-biglietti

"San Siro terra d'illegalità": giro d'affari gigantesco in Curva e il nodo-biglietti
Oggi alle 10:00Primo piano
di Marco Corradi

"I capi-ultras di Inter e Milan avevano trasformato San Siro in un territorio franco, fuori da ogni controllo di legalità". Lo scrive il Gip Domenico Franco nell'ordinanza che ha decapitato i vertici delle due curve, spiegando come si puntasse ad ogni attività economica sfruttando il patto di non belligeranza tra le due tifoserie. Un giro d'affari enorme che avrebbe fruttato anche milioni di euro e, sicuramente, generava estorsioni da almeno 4mila euro al mese: dai parcheggi al catering del Meazza, passando alle birre scontate e rivendute per far cassa, per proseguire col racket sugli ambulanti dei panini fuori dallo stadio.

Inter e Milan sarebbero colpevoli di aver lasciato fare le tifoserie, con atteggiamenti variabili tra "agevolazione colposa e sudditanza", e c'è un nodo-chiave. Il grande business delle curve ruotava intorno ai biglietti delle gare, acquistati a prezzi modici (o gratis) e rivenduti con un carico che superava il decuplicamento del prezzo. Per averne di più, nella finale di Champions League, i capi della Nord erano arrivati allo scontro col club e avevano contattato Simone Inzaghi per perorare la propria causa. Sostengono, nelle intercettazioni, di averne discusso anche con Zanetti e coi giocatori Barella-Calhanoglu. Questi ultimi non sono indagati, ma nelle prossime settimane potrebbero essere ascoltati dalla Procura.