Palacios si presenta: "Sono felice all'Inter. Pressioni? Sono sempre tranquillo"

Palacios si presenta: "Sono felice all'Inter. Pressioni? Sono sempre tranquillo"TUTTOmercatoWEB.com
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di Bruno Cadelli

Calmo, concentrato e concreto. Tomas Palacios, difensore nerazzurro classe 2003, è stato ospite di Welcome Home, il format di Inter TV di Betsson Sport dedicato ai nuovi giocatori dell'Inter: "Tre caratteristiche per descrivermi? Gioco aereo, forza e tecnica. Nel calcio conta sicuramente più la determinazione del talento". Il giovane difensore nerazzurro è uno dei volti nuovi dell'Inter di inzaghi e sembra avere già le idee chiare. Poche parole, (come ammette lui stesso "è molto riservato") e tanto lavoro per integrarsi al meglio.

Il salto in Europa e in un campionato tosto come la Serie A può essere complicato: "Sono nuovo qui e cerco di osservare i miei compagni perchè è un grande cambiamento. Sono molto contento di essere all'Inter. Guardo molto tutti quanti e mi hanno aiutato Joaquin Correa e Lautaro Martinez. Giocare con loro è un orgoglio". La concorrenza nel reparto è forte, ma le competizioni sono tante e il ragazzo avrà le sue chance: "Oggi guardo molto i difensori dell'Inter", ha dichiarato. La pressione poi non sembra essere un problema: "Sto sempre tranquillo, non sono uno che dimostra di essere nervoso. A volte il corpo ti tradisce però cerco di stare calmo su quello dhe devo fare"

Per il ruolo che ricopre Palacios dovrebbe essere il sostituto naturale di Alessandro Bastoni, uno dei pilastri della difesa di Simone Inzaghi. Prima di essere spostato nel pacchetto arretrato però, Palcios era un attaccante: "A 16 anni sono arrivato al Club Talleres ed ero già alto. Cercavano difensore centrali mancini così ho fatto una prova e ho avuto la fortuna di essere scelto. Se mi aiuta essere stato attaccante? Sicuramente è utile per interpretare il gioco. La tecnica poi mi aiuta a giocare meglio". Ciò che sorprende di Palacios è la struttura fisica, dato che parliamo di un gigante di 1.95m: "A La Pampa mi facevano molte interviste e si sorprendevano per la mia altezza. Così nei giornali mi descrivevano come "la torre", ed essendo pampeano è nato il soprannome La Torre de La Pampa". Palacios poi non dimentica il suo passato e chi gli è stato vicino per crescere nella sua carriera: "Gli allenatori come il tecnico del Talleres o dell'Independiente de Rivaldivia mi hanno aiutato ad arrivare fino a qui. Questa è una professione in cui bisogna allenarsi al massimo e lavorare tanto"