Inter-Napoli, Inzaghi contro Conte e inzaghiani vs contiani: la lotta per chi è meglio, fra gli interisti
Domenica 10 novembre Inter e Napoli si sfideranno nella partita più attesa di questo avvio di campionato, almeno dopo la 6°/7° giornata – quando si era capito che gli azzurri fossero la grande candidata al ruolo di anti Inter di quest’anno, più di un Milan deludente e una Juventus che ha bisogno di tempo. La sfida tra Inzaghi e Conte, tra ‘inzaghiani’ e ‘contiani’. Qui il cortocircuito: non si tratta dei ‘tifosi’ di una squadra e dell’altra (sarà sicuramente anche così), ma più nello specifico una contrapposizione interna alla tifoseria interista.
Sì, da non crederci: dopo lo scudetto della seconda stella dell’anno scorso ci sono tifosi dell’Inter che preferiscono Conte (tornato in Serie A da sole 11 giornate) a Inzaghi e che tutt’ora vorrebbero il primo sulla propria panchina al posto del secondo. Lo scontro è stato una costante che ha accompagnato l’Inter sin dall’avvicendamento nell’estate 2021, ma la scorsa stagione sembrava poter essere la parola fine al dibattito. Invece il ritorno di Conte in Italia e l’avvio di stagione non esaltante dell’Inter di Inzaghi ha ridato ego alla battaglia a suon di colpe di uno e dell’altro e di varie cose che il leccese fa meglio del piacentino e viceversa.
Da quando Conte ha lasciato l’Inter perché la riteneva incapace di vincere ancora dopo il campionato vinto e la seguente estate di preannunciate vendite, Inzaghi si è seduto sulla panchina nerazzurra e ha cominciato a lavorare aiutando a diminuire le perdite, aumentare i ricavi e portare anche trofei, per parafrasare una frase dello stesso ex Lazio che torna sempre attuale. 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, lo scudetto storico, una finale di Champions. Per i contiani questo non basta: l’Inter, per loro praticamente equivalente al Real dei Galacticos, ha “regalato” due campionati prima al Milan e poi al Napoli. Per non annoiare: nel primo caso c’è sicuramente un’ampia responsabilità dell’Inter, sul secondo praticamente nulla è dipeso dai nerazzurri.
I più audaci, in realtà rimasti molto pochi, si spingono a dire che l’Inter di Inzaghi faccia beneficio del gioco della squadra di Conte senza contare che dei giocatori allenati dal salentino ne sono rimasti 4: Bastoni, Barella, De Vrij e Lautaro. “Due stagioni che hanno lasciato un segno profondo, ancora visibile. Antonio ha rivoltato l’Inter come un calzino”: il sottotitolo che si legge sul Corriere dello Sport dell’8 novembre riassume alla perfezione il punto, corretto nella seconda parte ma fin troppo contiano nella prima. Se qualcuno dicesse che dietro il dominio della Lazio di Baroni ci sia il lavoro di Inzaghi verrebbe mandato istantaneamente al manicomio.
Oltre ad un gioco nettamente migliore rispetto a quello espresso da Conte - e che si sta vedendo anche al Napoli -, di questi giocatori solo l’olandese è stato un miglior calciatore nella sua versione contiana. Infine la degna conclusione del contiani-pensiero: battendo Inzaghi a San Siro, l’allenatore del Napoli dimostrerebbe una volta per tutte la sua superiorità. Interisti che se dovessero vincere gli azzurri non si dispererebbero…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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