ESCLUSIVA - De Santis su Lautaro: "Se non segna perde lucidità. Mondiale complicato"
Un'Argentina che non vuole fermarsi, sulle note del coro "Argentina, terra di Diego e Lionel", tormentone che accompagna le giocate di Messi e compagni in Qatar. I tifosi dell'Inter che seguono l'Albiceleste al Mondiale, però, non possono fare a meno di notare l'involuzione del Toro di Bahia Blanca, in seguito alla perdita del posto da titolare in favore di uno Julian Alvarez in grande spolvero.
Del cammino della Seleccion ne abbiamo parlato con l'agente Fifa Lorenzo De Santis, che proprio in questo periodo si trova nel Paese sudamericano, come spesso gli accade di fare durante l'anno.
Lorenzo, che segnali vedi nella vittoria di ieri dell'Albiceleste di ieri?
"Una vittoria importante, meritata, anche sofferta negli ultimi 20 minuti, quella dell'Argentina. Che ha mostrato segnali incoraggianti. Che ha fatto vedere per larghi tratti una squadra in fiducia, e che però deve gestire meglio alcune fasi della partita. Questo può essere dovuto al fatto che la Seleccion arrivasse da 36 partite senza sconfitte prima del Mondiale e questo può aver tolto l'abitudine a soffrire. Per la partita con l'Olanda servirà un'Argentina più continua e che sappia rispondere meglio ai momenti di difficoltà che possono venire fuori durante la gara".
Una prestazione da leader assoluto per Messi.
"Sì, un Messi finalmente decisivo anche nelle partite ad eliminazione diretta. Perché è arrivato al suo nono gol ai Mondiali, il primo però nelle partite dagli ottavi in poi".
D'altra parte, c'è un Lautaro in evidente difficoltà.
"Sicuramente quello di Lautaro ad ora è un Mondiale sofferto, complicato. È partito titolare nelle prime due partite senza lasciare segnali particolari. Julian Alvarez che è entrato al suo posto è stato bravo a sfruttare la sua occasione mettendo a segno il bel gol del 2 a 0, per poi giocare titolare anche ieri e ripetersi. Certo il gol fallito nel finale di partita ieri dal Toro grida vendetta".
Non ti sembra che a volte si metta pressione... da solo?
"Lo conosciamo bene ormai per i suoi innumerevoli pregi ed anche per qualche suo difetto. Un giocatore che più di altri quando non trova la porta e la via del gol va sotto pressione, perde lucidità e si fa offuscare il suo grande talento".
Può essere ancora il mondiale del Toro, oppure questo Julian Alvarez è in stato di grazia?
"L'Argentina spera di avere ancora 3 partite da giocare e di vincerle tutte e tre. In questo, Lautaro che è pur sempre il primo cambio di Julian Alvarez, può riuscire ad entrare ed invertire la rotta personale. Julian è sicuramente in un momento di fiducia ed in una condizione psicofisica diversa. Ha un'intesa particolare con Enzo Fernandez, ha un anno di differenza, sono cresciuti insieme, si trovano ad occhi chiusi. Questo gli dà una spinta in più. Oltre a Messi, sono loro due i due uomini copertina dell'Argentina in questo Mondiale. Cresciuti all'ombra del Monumental, ora stanno facendo faville".
A proposito di Julian: quanti rimpianti per le italiane, dato che con lungimiranza poteva forse essere preso prima che arrivasse il City. No?
"Ci sono sicuramente rimpianti per le italiane a mio avviso. È stato pagato 20 milioni più bonus dal City. Enzo Fernandez 15 più bonus. Significa che volendo si potevano prendere entrambi per una cifra di 40 milioni, muovendosi per tempo. Giocatori che saranno protagonisti assoluti per i prossimi 10 anni del panorama mondiale. Ed hanno entrambi ampi margini di crescita. Julian debutto nella final del sieglo, contro il Boca, parliamo di 4 anni fa ormai. Sicuramente c'erano i tempi per andare a prenderlo prima e per vedere le qualità importanti di questo ragazzo".
E per Enzo?
"Stesso discorso. Già da un anno ormai aveva mostrato con assoluta chiarezza il suo valore di ritorno dal prestito al Defensa y Justicia. L'anno scorso aveva fatto vedere l'esperienza di un veterano. Così come sta facendo ora con la Nazionale, dove sembra esserci da anni".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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