Scudetto o Champions che siano, non dimentichiamoci del Venezia
Lo ha detto Eusebio Di Francesco in conferenza stampa: l’arma in più dei ragazzi di Simone Inzaghi è l’intercambiabilità degli interpreti. Testuale: “Al posto dei braccetti ti trovi i centrocampisti”. E ancora: “Hanno grande intelligenza, sommata alla qualità. Sono imprevedibili”. Perché l’Inter, checché ne dicano alcuni tra i suoi stessi tifosi, è questa roba qui: imprevedibilità, qualità, intelligenza. Sommata a tanta corsa. O, almeno, diciamo che la fotografia scattata dall’allenatore dei lagunari appartiene più all’Inter della passata stagione, cinica, spietata e spettacolare di quella vista, eccezion fatta per la partita con l’Atalanta e a ManchesterCity, nel corso di questo inizio stagione. Che poi, d’accordo fare i critici a tutti i costi, stiamo parlando di una squadra seconda in classifica e nelle posizioni di vertice della Champions League nuova versione: insomma, male male non mi sembra che Inzaghi e i suoi stiano facendo.
Tutti noi ci aspettavamo – sottoscritto compreso - il caterpillar dell’anno passato, dimenticandoci di un particolare che tanto particolare non è: le stagioni sportive non sono sempre uguali. O siete davvero convinti che l’anno scorso, a Genova, l’Inter avrebbe subito due gol con mezzo tiro in porta degli avversari? Che contro la Juventus avrebbe buttato al vento una vittoria strameritata riuscendo nell’impresa di sbagliare gol elementari ed essere recuperati in un finale da amarissimo in bocca? Partite da quattro punti in più, non parlo del derby dove vieni giustamente punito per non aver giocato a pallone. Parlo di episodi negativi, dove la sfiga ci ha visto bene, diciamo benissimo: episodi che nel campionato della seconda stella, non ne avremo mai la controprova ovviamente, si fa pour parler, con tutta probabilità sarebbero girati in maniera diversa. Forse non ci divertiamo, per adesso, come eravamo abituati a fare, levando il forse: però continuo a credere anzi, a essere convinto, che con l’andare del tempo saremo ancora lassù, a combattere per riconfermarci i più forti e completi del Bel Paese. Continuo a credere che l’Europa potrebbe darci belle soddisfazioni, non parlo di vincere la Champions, attenzione, ma l’essere protagonisti, più della passata stagione, quello sì.
Intanto, scudetto o Champions che siano, non dimentichiamoci del Venezia: viene da una vittoria scaccia crisi, non ha nulla da perdere, scenderà in campo col trito e ritrito coltello tra i denti. L’ennesimo esame, uno dei millemila di questo scampolo di annata sportiva. Vincere, inutile stare a rammentarlo ma facciamolo, vorrebbe dire iniziare al meglio una settimana difficilissima: ed è nelle difficoltà che tiriamo fuori la nostra parte migliore.
Alla prossima, avanti l’Effecì.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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