L’inaccettabile maniera con cui viene raccontata l’Inter di Simone Inzaghi
Che l’Inter abbai un problema di concentrazione è qualcosa che Simone Inzaghi e i suoi ragazzi sanno da soli. Non sono né scemi né illusi, e si sono resi conto che le sistematiche disattenzioni difensive sono costate varie punti, e sono ancora lì presenti in quasi ogni partita.
Detto ciò però, c’è una partita da analizzare e non si può liquidare con superficialità una realtà molto diversa. Per certi versi è una situazione molto simile a due anni fa, quando le amnesie difensive c’erano assolutamente ma in coesistenza con un grande gioco, che non a caso permetteva di arrivare in finale di Champions nonché d essere il brodo primordiale per la formidabile cavalcata pr la seconda stella. Eppure tanto la critica quanto i tifosi interisti stessi ripetevano a pappardella la tiritera delle 12 sconfitte e non si rendeva giustizia a quanto realmente accadeva in campo, fatto salvo che l’Inter stessa sapesse fosse inaccettabile concedere tanti punti per dei black-out.
Per la prima volta tra conferenza pre-Stella Rossa e post-partita del Torino si è assistito a un qualcosa di inedito. Un Inzaghi che definire furioso sarebbe troppo, ma mai visto così spazientito quando finalmente in finale di conferenza o intervista è sbottato - sempre educatamente - verso le critiche ingenerose. In conferenza contro chi descriveva l’errore del singolo contro l’Udinese, rispondendo con una lectio magistralis in 20 secondi su come gli errori sul secondo gol dell’Udinese fossero molteplici dei vari giocatori, snocciolando le letture tecnico-tattiche sbagliate per dimostrare quanto invece la critica fosse superficiale nell’analisi. E post-partita, quando all’ennesima domanda sui gol subiti contro il Torino, ha troncato con un: “Ma ancora?! Pensavo volessi sottolineare che dopo il derby abbiamo fatto la terza vittoria e prestazione positiva”.
Intendiamoci: come detto anche Inzaghi stesso si rende conto che è assurdo rischia di far pareggiare un Torino in 10 dopo aver dominato per 70 minuti - come del resto contro un Udinese in 11.
Ma pur non tralasciando l’analisi del perché delle due amnesie, non si può non considerare che la situazione è per dire totalmente diversa rispetto al derby, dove perdi perché te lo meriti.
Contro Torino e Udinese, così come contro la Stella Rossa, c’è stata una lavata di calcio da parte dell’Inter, e la prestazione è sempre quella comanda del giudizio. Per carità, contro il Torino favorita dall’espulsione suicida di Maripan, ma tant’è. Quella che era stata una prestazione scialba nel derby, adesso è stata sintetizzata letteralmente a due momenti in tutta la partita, in mezzo a dominio tecnico-tattico. Di nuovo, due momenti che l’Inter non si può permettere così disinvoltamente quando invece gioca così bene. Ma questo è, non invece una superficiale analisi “L’Inter trema”, “Inter fragile difensivamente” (come invece era stata contro il Milan).
Questa la realtà dei fatti. A fronte di una descritta dalla critica scollata da vero accadimento degli eventi. Critica (e tifosi diciamolo) he non a caso poi si sono sorpresi quando l’Inter prima è arrivata in finale di Champions e poi ha stravinto lo scudetto. Ma le prestazioni erano già là, bastava saperle (o volerle) vedere…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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