Monaco, Hutter: "Inter tra le favorite per la vittoria della Champions, squadra poco italiana"
Alla vigilia della sfida di Champions League di domani contro l'Inter, le parole in conferenza stampa del tecnico del Monaco Adolf Hutter, riportate da TMW.
Fate calcoli prima della partita?
"Se me lo dite ora, dico di no. Magari ci penserò durante la partita, pensando anche agli altri risultati. Speriamo di fare qualcosa di speciale, ma prima della gara non ha senso parlarle".
Se tutto va bene, quattro squadre francesi agli ottavi di finale di Champions...
"È bello vedere che tanti club di Ligue 1 abbiano l'opportunità di qualificarsi per i primi otto posti, è una cosa fenomenale per il calcio francese. Vediamo il PSG che ha dovuto battersi per la qualificazione, è un ottimo segnale per il calcio francese e noi siamo contenti di essere arrivati sin qui. Domani vedremo".
L'Inter giocherà per il pari?
"La settimana scorsa ho detto che i club italiani cercano il pareggio, ma il calcio italiano va oltre questo. Sono bravi a difendere, ma domani non credo che affronteremo la classica squadra italiana: l'Inter è tra le migliori d'Europa ed è una delle pretendenti alla vittoria della Champions League. Hanno numeri enormi, sono molto forti in attacco. Ho allenato Thuram in Germania e sta facendo benissimo, ma penso anche ad altri giocatori fondamentali per l'Inter: è difficile battere una squadra così forte, ma vogliamo dimostrare il nostro valore e il nostro coraggio".
Domani tutte le partite in contemporanea: terrà la radio accesa?
"Quando giochi a San Siro, con l'Inter, io penso che sia una grandissima esperienza, anche per i nostri giovani. Penso che dovremo affrontare una delle migliori squadre d'Europa: tutti vogliono giocare e il mio focus è totalmente su questa partita. Nel calcio, nessuno sa cosa può succedere: dobbiamo sfruttare tutte le opportunità per entrare in top 8. E la prima è provare a battere l'Inter: siamo qui per dimostrare che siamo anche noi un'ottima squadra. Dopo questa partita giocheremo con l'Auxerre, ma non possiamo fare paragoni tra queste due gare. E siamo tutti pronti per domani".
Embolo ha una possibilità di giocare domani?
"Posso solo dire che sta bene, che è disponibile ed è pronto a giocare. Vedremo se farà parte dell'undici di partenza, posso solo dire che è in forma e che è disponibile".
Biereth mancherà?
"Penso che si sia integrato molto bene, sta bene con la squadra e si sente a suo agio: abbiamo visto cosa ci può dare con la sua corsa, può giocare anche da centravanti. Può aiutare la squadra in tanti modi, per me quello che ha fatto nel secondo gol al Rennes è come un assist. Ci darà una grande mano in questa seconda parte di stagione".
Ha già sfidato l'Inter sia da giocatore sia da allenatore.
"Sono bei ricordi della mia carriera, abbiamo giocato benissimo la finale del '94 pur perdendo 1-0. Era una squadra fortissima, abbiamo perso all'andata a Vienna ma porto dei ricordi fantastici. La seconda volta che ero qui ero all'Eintracht, ma ero squalificato e l'ho seguita dalla tribuna: fu comunque una grande partita".
Perché c'è ancora questa idea del calcio italiano che si accontenta del pareggio o che fa difesa e contropiede?
"Quando ho detto che cercano il pareggio scherzo, ho grande rispetto del calcio italiano. Ma, quando devi raggiungere un risultato e ti serve il risultato, sanno difenderlo. Il catenaccio è italiano, sanno ottenere un clean sheet e non è un'offesa ma un complimento: anche a me piace finire senza gol subiti. La scorsa settimana ho ricevuto una domanda sul fatto che forse un pareggio sarebbe bastato e ho risposto che il mio obiettivo è sempre quello di vincere, ma ho grande rispetto del calcio italiano".
Nel walkaround non siete entrati in campo, come mai?
"Non so, chiedete ai giocatori, io ero un po' emozionato perché mi sono ricordato di 30 anni fa".
Che ricordi ha delle sfide con Inzaghi ai tempi della Lazio e quanto lo vede cresciuto?
"Per me è uno dei migliori allenatori al mondo, ha avuto delle difficoltà qui ma le ha gestite benissimo. Ci siamo incontrati nella fase a gironi quando allenava la Lazio e io l'Eintracht: abbiamo chiuso il girone con 8 punti in 6 gare, un record per noi. Mi piace il suo modo di allenare, è un top".
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