Le pagelle di Inter-Venezia: Lautaro vipera rinata, Dimarco rifinitore seriale. Sommer un santone

Le pagelle di Inter-Venezia: Lautaro vipera rinata, Dimarco rifinitore seriale. Sommer un santoneTUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 4 novembre 2024, 23:56Primo piano
di Redazione L'Interista

INTER (a cura di Yvonne Alessandro)

Sommer 7 - Un salvataggio sensazionale su Oristanio e una pezza su Pohjanpalo tengono in salvo la baracca. Un santone.

Pavard 5,5 - Sempre altissimo quando l’Inter è in possesso, rischia e anche troppo su quel giallo a piedi uniti. Dov'è finito l'insormontabile Benji?

De Vrij 6 - Per larghi tratti dirige la retroguardia con il fare da maestro, ma quando lascia scappare Pohjanpalo deve solo ringraziare Sommer per il clamoroso salvataggio.

Bastoni 6 - Si muove a tutto campo per mandare in confusione il Venezia. In marcatura pecca un po' di leggerezza su Oristanio. Rivedibile. Dal 70’ Bisseck 6 - Doveva solo entrare e non combinare danni. Che brividi su quel gol di Sverko, il VAR lo grazia.

Dumfries 6,5 - Abnegazione e fatti piuttosto che estetica e tecnica, d’altronde conta l’efficacia. E lui di traversoni succulenti ne ha sfornati, nonostante qualche sbavatura da repertorio.

Barella 6 - Da quando ha smaltito l’infortunio alla coscia non ha più lasciato il campo. Eppure è come se avesse un motorino incorporato per tutte le discese palla al piede. In fase di copertura però fatica e l'Inter ne risente. Dal 70’ Calhanoglu 6,5 - Minuti di rodaggio essenziali, con vista sull’Arsenal. Sprazzi di luce del turco.

Zielinski 6 - Eleganza, personalità, alza sempre la mano per cucire il gioco. Non solo, perché in poche partite è cresciuto notevolmente anche in fase di ripiegamento. Deve solo guadagnare lucidità a lungo termine. Dal 84’ Frattesi s.v. - Ossigeno per un centrocampo spompato.

Mkhitaryan 5,5 - Non si può sbagliare in quel modo un’occasione così astronomica solo davanti a Stankovic. Svogliato e per nulla convinto, ha gettato all’aria un tap-in facile facile. Una replica la chance del secondo tempo. Inammissibile.

Dimarco 7 - È assurdo come ogni traversone o calcio piazzato che disegni in area si tramuti in potenziale assist da gol. Alla 150esima presenza stampa un cioccolatino solo da spingere in porta per un vantaggio che dà sollievo. Dal 76’ Darmian 6 - Entra bene e copre su Ellertsson.

Lautaro 6,5 - Partito a cannone, forse con troppa foga e un po' fuori dal coro. Poi il lampo dal nulla, un tuffo di testa vincente per sbriciolare un macigno di astinenza dal gol che durava da 249 giorni in campionato a San Siro. Vipera letale. Dal 70’ Taremi 6,5 - Subito coinvolto e dentro le azioni migliori degli ultimi minuti, si vede cancellare un gol già fatto. Grande impatto però.

Thuram 5,5 - Un’anguilla tra le maglie del Venezia, ma una volta si divora un gol per scaraventare palla fuori e un’altra cincischia troppo in fase di rifinitura. A tanto così dalla firma personale in due occasioni, se non fosse per Stankovic. Il sigillo mancante comincia a farsi sentire.

Simone Inzaghi 6 - Mordere i fianchi di un Venezia ben ordinato in campo è un bel grattacapo, Sverko poi gli fa perdere 100 anni di vita. Ma il graffio di Lautaro tanto basta per lanciarsi ad un solo punto di distanza dal Napoli e Antonio Conte. La vittoria perfetta per mettere pressione alla capolista, e prima dello scontro diretto.

VENEZIA (a cura di Bruno Cadelli)

Stankovic 7 - Papà Dejan può essere orgoglioso. Il figlio di Deki non teme l’atmosfera di San Siro e si prepara fin dal primo minuto a vivere una partita in apnea. L’Inter del primo tempo ha le polveri bagnate. Lui si fa vedere con due uscite alte e con una respinta preziosa su Mkhitaryan che lo grazia calciando debolmente. Nella ripresa il Var annulla il gol di Mkhitaryan e si distende su Lautaro Martinez in tuffo. Non può nulla sulla rete di Lautaro ed è prodigioso in due occasioni su Thuram. Nega la gioia del gol a Calhanoglu disinnescando una legnata da fuori del turco. Il migliore dei suoi.

Altare 5 - Il suo primo tempo è quasi da panico. Sulla sinistra Dimarco scende sempre e si trova in affanno fisicamente. È l’anello debole della difesa e la sua partita finisce dopo 45’. Dal 46' Sverko 5,5 - Di Francesco lo inserisce per sistemare il terzetto e lui all’inizio fa più danni della grandine. Non stringe sul gol di Mkhitaryan in occasione del vantaggio dell’Inter ma viene graziato dal Var che annulla per fuorigioco di Dimarco. Si perde Lautaro Martinez in occasione dell’uno a zero e l’errore è gravissimo. Stava per diventare l'eroe di serata nel finale ma il Var gli strozza l'urlo in gola del pareggio in mischia. 

Svoboda 6 - Guida il reparto difensivo alla grande nel primo tempo mettendo il piedone su una botta di Thuram. Nella ripresa soffre quando c’è da correre all’indietro ma se c’è da fare la lotta in area di rigore sguazza che è un piacere come un’anatra nello stagno. 

Idzes 6,5 - Gioca un primo tempo di contenimento lavorando alla grande insieme ad Haps nella zona di campo dove imperversano Dumfries e Barella. A cinque minuti dal 45' da una sua percussione nasce l’occasione di Oristanio. Nel secondo tempo salva su Thuram il gol del raddoppio. Preme fino alla fine accompagnando la squadra in attacco.

Zampano 6  - Passa tutto il primo tempo a cercare di contenere Dimarco. Nella metà campo offensiva si vede come l’acqua nel deserto e stringe la linea insieme ad Haps formando un'autentica diga difensiva. Ci prova di testa su assist di Oristanio nella prima vera discesa del Venezia verso l’area di rigore. Nella ripresa scintille con Dumfries e viene ammonito. Dal 76’ Ellertson 6 - Prova solo una cavalcata sulla destra ma viene contenuto bene da Darmian.

Crnigoj 5,5 - Rispetto a Nicolussi Caviglia fatica a dettare il ritmo del gioco dei suoi, patendo anche un po’ da punto di vista atletico. Di Francesco se ne accorge e lo lascia negli spogliatoi ad inizio ripresa. Dal 46' Busio 6 - Entra ed imbuca subito per Andersen che pecca di altruismo servendo Oristanio. Qualità da vendere per il numero 6 che avrebbe meritato più spazio.

Nicolussi Caviglia 6 - In mezzo è il più lucido accompagnando Crnigoj nell’impostazione del gioco. Si fa vedere anche in fase di copertura guadagnando due calci di punizioni utili al Venezia per sgonfiare il ritmo della partita. Un’unica palla sanguinosa persa macchia il suo primo tempo. Nella ripresa cala nella qualità di palleggio ma la sua partita rimane sufficiente. Dal 83’ Yeboah s.v

Andersen 6 - In mezzo è quello più in difficoltà. Non riesce ad arginare Zielinski e si fa travolgere dal moto perpetuo Barella. Non si fa vedere quasi mai nella metà campo avversaria e tiene botta quanto può. Nella ripresa si trasforma ed è più coraggioso accompagnando la manovra offensiva. Dal 76’ Duncan 6 - Entra e si limita a coprire la sua zona di campo senza incidere davanti.

Haps 6,5 - Dal Suriname con furore. Viene da uno dei paesi più piccoli del mondo ma gioca come un gigante. A destra Dumfries corre e galoppa con Barella che spesso e volentieri si butta nello spazio lasciato libero dall’olandese. Lui non molla un colpo e prova a farsi vedere anche in avanti. Rischia toccando il pallone con il braccio ma Ferrieri Caputi ravvisa prima una spinta ai suoi danni. Nella ripresa serve a Pohjanpalo la palla dello 0-1 ma Sommer dice no. 

Pohjanpalo 6 - Corre e si sbatte per tutto il primo tempo. Tocca il pallone del calcio d’inizio e poi si mette l’elmetto a protezione dell’area di rigore.  Ha il merito di servire con un guizzo Oristanio ma l’ex di serata si fa ipnotizzare da Sommer ad un metro dalla porta. Nella ripresa incrocia con il sinistro trovando ancora una volta i guantoni dello svizzero.

Oristanio 5,5 - Il prodotto del vivaio nerazzurro passa quaranta minuti correndo a vuoto nello stadio in cui sognava di giocare sin da ragazzino. Ha l’occasione della vita sull’assist di Pohjanpalo ma ad un metro della porta calcia in bocca a Sommer. Mette più personalità nella ripresa ma non riesce ad incidere come vorrebbe. 

Eusebio Di Francesco 6  - Il suo Venezia questa volta non esce da San Siro come un pugile suonato. I lagunari si coprono e fanno paura in due circostanze in cui serve il miglior Sommer per dire no al vantaggio ospite. Partita giocata con coraggio e ordine. Amaro in bocca nel finale quando il VAR annulla il gol dell'insperato pareggio sul colpo di testa di Sverko.