Viviano: "De Rossi? Esonero indegno, cacciato quando aveva i cinesini in mano"

Viviano: "De Rossi? Esonero indegno, cacciato quando aveva i cinesini in mano"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 14:00News
di Daniele Najjar

L'ex portiere di Bologna, Brescia, Fiorentina e Sampdoria, tra le altre, Emiliano Viviano ha parlato a TV Play dell'esonero di De Rossi dalla Roma, avvenuto ieri: "Quando ho scoperto la notizia dell’esonero di De Rossi mi dispiaceva, so che fa parte del gioco. Il problema è che sono state fatte cose indegne. Ho saputo che De Rossi aveva i cinesini in mano a preparare l’allenamento e dopo due ore Juric era al centro sportivo. Ho saputo, ho letto che il fatto che Daniele parli con Totti sia stata una discriminante per la decisione di esonerarlo. Io sono allibito, non c’è rispetto per l’essere umano. Totti e De Rossi saranno per sempre la Roma. Mentre i Friedkin sono solo di passaggio, dev’essere chiaro a tutti".

Poi ancora: "Io non contesto la scelta di esonerare De Rossi, perché il calcio è fatto di risultati. Ma la maniera non mi è piaciuta. Mi colpisce perché De Rossi è un amico, ma anche se non lo fosse mi sarebbe dispiaciuto. Io so solo che la gestione degli americani, nonostante abbiano speso molto, non è buona. Cambiano allenatori, dirigenti. Le grandi società le fanno i grandi dirigenti. E non è un caso che spesso vincono le società con i grandi dirigenti. La Lazio ha fatto risultati quando c’era Tare. E quindi non so se Beppe Riso ha tutto questo potere, ma tantissime cose comunicative sono state gestite malissimo. Capisco che a Roma non sia facile, ma a maggior ragione bisogna stare più attenti".

Chiusura su Zalewski: "Ho letto che un’altra discriminante dell’esonero di De Rossi sia stato il caso Zalewski. Daniele ha detto che la società ha messo Zalewski fuori rosa e ha messo in difficoltà la proprietà. Ma secondo loro, un uomo come De Rossi perde la dignità piuttosto che l’onore con il calciatore e con la gente per una responsabilità non sua? Io non lo farei mai, mi farei cacciare via. Io avrei detto che doveva rispondere la società, altrimenti avrei detto la verità".