Tomas Perez all'Inter, l'ex tecnico: "Sarà un grande centrocampista". Poi spiega il ruolo nel 3-5-2
Si avvicina sempre un primo arrivo in questo mercato di gennaio per l'Inter: si tratta di Tomas Perez, centrocampista in forza al Newell's Old Boys, che i nerazzurri stanno acquistando con l'intenzione di mandarlo a farsi inizialmente le ossa in prestito (il Como è interessato a lui). Non solo Perez: anche l'ala offensiva Mateo Silvetti piace all'Inter, anche se per lui non c'è ancora un accordo.
Ricardo Lunari, ex tecnico del club argentino che ha allenato entrambi i talenti, è intervenuto in esclusiva per la redazione de L'Interista, per parlarci di loro.
Che ne pensa di Tomas Perez?
"E' un giocatore dal grande futuro, ma anche con un ottimo presente. Ha una personalità molto forte, adatta ad un ruolo come quello che occupa a centrocampo. Palla al piede sa sempre cosa fare. Sicuramente con un po' d'esperienza nel calcio europeo in un paio d'anni parleremmo di un giocatore candidabile per la Nazionale argentina".
Perché un club come l'Inter è interessato ad acquistarlo secondo lei?
"Penso che quindi l'Inter abbia visto questo suo potenziale per l'immediato futuro. Non è ancora il centrocampista di cui può aver bisogno l'Inter nell'immediato magari, ma come dicevo con un minimo di rodaggio può raggiungere in breve tempo il livello che l'Inter spera".
Nel 3-5-2 dell'Inter di Inzaghi, dove lo vedrebbe bene rendere?
"E' un numero "5" molto completo, che a livello tattico sa coprire molto campo sia in avanti che a supporto della difesa. Può giocare davanti alla difesa nella mia opinione. E' un giocatore con personalità sufficiente per essere leader tecnico, per non avere mai paura di avere il pallone fra i piedi, senza trascurare la fase difensiva. Quando riceve palla, sa come far passare la palla fra le linee rivali".
E di Mateo Silvetti cosa ci dice?
"Potenza pura, abbinata a creatività e fantasia. E' un'ala di grande forza fisica, una qualità innata. In ogni momento può andare via da un lato o dall'altro e sa far gol. Quando aveva 15-16 anni giocava con gente di 20-21. Ha ancora molti margini di miglioramento, ha tanto da dare. Con un po' di rodaggio, può diventare uno degli attaccanti argentini che scrivono la storia del calcio europeo".
Cosa l'aveva colpita di loro due quando li ha allenati?
"La personalità e la voglia di essere protagonisti, anche quando non erano in possesso palla, dall'atteggiamento del corpo. Per questo, oltre che per le qualità elencate prima, dico che per me potranno in futuro avere successo in qualsiasi squadra del calcio europeo".
Nel calcio italiano come li vedrebbe?
"Non so se siano già pronti nell'immediato, ma dopo un periodo di adattamento non ho dubbi sul fatto che, con pazienza e minuti a disposizione possono davvero scrivere la storia nel calcio italiano come fatto da tanti argentini nel passato e nel presente".
E li vedremo anche in Nazionale secondo lei?
"Senza dubbio hanno grandi possibilità di entrare nella Seleccion nei prossimi anni. Innanzitutto perché sono già nel giro dell'Under 20, poi perché il calcio europeo gli darà quel qualcosa in più che li completerà anche a livello di personalità".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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