Raffaelli (avv. Inter): "Dal Bologna mai spiegazioni sui giocatori disponibili"
Arrivano altre dichiarazioni di Adriano Raffaelli, legale dell'Inter nel ricorso presentato oggi al Collegio di Garanzia del Coni per la richiesta della vittoria a tavolino nel match contro il Bologna, non giocato lo scorso 6 gennaio per l'emergenza Covid che ha colpito i felsinei. Gazzetta.it propone tutte le parole dell'avvocato, intervenuto in videoconferenza: "Siete giudici di legittimità: la questione di diritto che distingue questa causa da tutte le altre simili è il fatto che il Bologna non si sia presentato in campo il 6 gennaio e non abbia nemmeno mai invocato l’esimente della causa di forza maggiore. Siamo nel curioso caso di una causa di giustificazione senza che il beneficiario si sia mai giustificato. L’articolo 55 delle Noif è chiaro, sta a chi non si presenta dimostrare l’esistenza di cause di forza maggiore. Il secondo grado sembra dimenticarsene, muovendosi in contraddizione con l’articolo 55: la sua decisione va riformata, o c’è stata una violazione di una norma, oppure si è ritenuto di sorvolare su questa, ma in questo caso viene omessa la motivazione".
E ancora: "Il provvedimento interdittivo della Asl di Bologna non risolve il tema della partecipazione alla gara con un numero adeguato di atleti. Il Bologna stesso nella sua memoria cita la regola federale per cui si gioca se si hanno 7 tesserati in grado di scendere in campo. Rispetto a questo, il club non ci ha mai dato spiegazioni. Viene da pensare che sulla questione il Bologna nasconda qualcosa, cioè che numericamente avrebbe potuto partecipare".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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