La pagella di Bastoni: è diventato un boss della difesa. Certezza inossidabile per l'Inter e l'Italia
Una parte del DNA da ItalInter è formata anche da lui: Alessandro Bastoni. Da quando è stato prelevato dal club nerazzurro il difensore classe '99 originario di Casalmaggiore ha fatto diventare Milano la sua città, tra lavoro e soprattutto vita privata. E tanto per chiarire quanto sia legato all'universo interista, la figlia porta il nome di Azzurra e quando verrà il momento di accogliere tra le sue braccia una nuova pargola, il suo destino sarà segnato e completerà l'opera in Nera. Parola di Basto.
Un destino a tinte ner(azzurre)
Iniziata la carriera sotto Gasperini, che già lo aveva sperimentato da centrocampista aggiunto nella manovra della squadra come fece con Masiello e Toloi ai loro albori, è stato rilevato dall'Inter nell'estate del 2017. E dire che già al primo anno all'ombra della Madonnina, Bastoni è stato davvero vicino all'addio: "Sì, ho quasi pregato Conte di andar via perché c’erano Godin, Skriniar, De Vrij… Ho pensato 'cosa resto a fare qua?'. È stato lui a insistere e mi ha trovato spazio". Lanciato titolare con la Sampdoria, il tecnico leccese ha incastonato il nuovo titolare della difesa di ferro nerazzurra, arrivando a vincere il suo primo trofeo con lo scudetto del 2020-21.
Il Gvardiol di Inzaghi, punto di riferimento di Spalletti
Ma con Simone Inzaghi ha raggiunto un'evoluzione clamorosa, diventando quel difensore totale in grado non solo di diventare colonna portante della Nazionale Italiana. Ma anche di fare gola alle big più riconosciute di Premier League, Manchester City e United su tutte. Eclettico e a testa alta, con un mancino fatato e da 8 gol e 1 assist nel 2024, chiaramente numeri da capogiro per un giocatore sempre più proiettato alla modernità. Sette trofei vinti all'Inter nel complesso, due la scorsa stagione, poi il flop all'Europeo del 2021 - ma non per colpe sue - con la maglia azzurra, mentre il futuro è tutto da scoprire. Come l'esito in Nations League il prossimo marzo.
Nel frattempo Basto sarà a cavallo del Biscione, con il quale ha rinnovato il matrimonio fino al 30 giugno 2028. Le sirene estere non lo hanno confuso, l'Inter aveva già fatto breccia nel suo cuore da tempo ormai. Ora c'è solo una macchiolina da pulire ed è quell'amara finale di Champions League (2023) da prendersi con la forza, senza dimenticare l'uscita prematura e cocente inferta dall'Atletico la scorsa stagione agli ottavi. Di modo da ottenere il più alto riconoscimento in Europa, in attesa del prestigioso Mondiale per Club la prossima estate.
Voto 8
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati