Bergomi su Simone Inzaghi: "Lo criticavano sui gialli, ma ora fanno tutti come lui"

L'ex difensore dell'Inter, Beppe Bergomi, ha parlato da Sky Sport dei derby che ha vissuto in nerazzurro, a pochi giorni dalla Stracittadina che la squadra di Inzaghi vivrà domenica: "Io se perdevo il derby, per una settimana non uscivo. Non andavo al bar a bere il caffè, solo a fare allenamento e poi a casa".

Sul primo derby giocato: "Il primo derby è stato in Coppa Italia, il 6 settmembre dell''81. Ci bastava un pareggio, finì 2-2 e feci io il gol del pari finale su cross di Pasinato e sponda di Altobelli. Un po' di fortuna in quel tiro di sinistro al volo (ride, n.d.r.). Poi ho giocato 44 derby. Una volta Maldini mi fa fallo, volevo battere veloce, metto la mano sul pallone e lui mi entra sulla mano. Mi guarda e mi strizza l'occhio, finì tutto lì. Con altri magari finiva in maniera diversa. Per esempio con Van Basten. Menava, prendeva la sabbia e te la tirava addosso, poi però era un fuoriclasse". Su Ronaldo il Fenomeno: "Aveva una tecnica unica".

Su Simone Inzaghi: "Simone negli anni è migliorato nella comunicazione, oggi un aspetto importante per gli allenatori. Sul campo: ho visto raramente l'Inter giocare così bene, con continuità. E' merito dell'allenatore. E' come se avesse la sensazione che gli scivolasse tutto addosso, per esempio è spesso sotto critica. Una volta lo criticavano per i gialli e la gestione dei cambi, ma ora tutti lo seguono. Trapattoni diceva che allenare l'Inter è come entrare in una centrifuga, lui sa gestire molto bene".

Su Lautaro: "Quanto è cresciuto? Nella gestione dei momenti difficili. Non segna per 8 partite ma rimane tranquillo, pensa a come avrebbe gestito la cosa tre anni fa come si innervosiva. Gli è cresciuta la leadership, questo senso di appartenenza. Poi è diventato un esempio positivo".