Metti un sabato a pranzo (parlando di Inter)

Metti un sabato a pranzo (parlando di Inter)TUTTOmercatoWEB.com
domenica 1 settembre 2024, 19:55Editoriale
di Gabriele Borzillo

…per condire antipasto e primi piatti due bottiglie di Buttafuoco. Che è un po’ come il beige, sta bene con tutto. Che poi l’antipasto è un misto di salumi: crudo, salame e coppa. Con plauso particolare per crudo e coppa, non necessariamente nell’ordine.

Oh, ma l’avete vista l’Inter ieri sera (l’altro ieri sera per chi legge)?

Perdindirindina se l’ho vista, se l’abbiamo vista. Venti minuti iniziali da stropicciarsi gli occhi, con la palla che girava vorticosamente e un’orchestra composta da undici primi violini. Poi c’è chi è più bravo tecnicamente: ma parliamo di doti concesse da madre natura perché l’impegno, l’entusiasmo, la fame di vincere che ho letto, abbiamo letto negli occhi di tutti quelli scesi in campo, riserve presunte comprese, è un biglietto da visita consegnato alle avversarie, a tutte. Noi siamo questi, possiamo anche fare meglio: sta a voi cercare il modo o la maniera di fermarci. È fine agosto: anzi, oggi è inizio settembre per essere temporalmente corretti, questo va sottolineato. Però l’Inter di venerdì sera ha dato dimostrazione di forza e compattezza da vera corazzata, almeno per ciò che riguarda i territori nostrani. Per le conquiste europee è un discorso complesso, le strade verso la gloria sono irte di pericolosi inciampi: un particolare, una distrazione, un errore di movimento significano addio, ci si vede l’anno prossimo.

Clamoroso il riso servito nella forma di parmigiano, cottura perfetta, mantecato come Dio comanda che, ce ne fosse ancora, quasi quasi…

E Acerbi che va a fare l’attaccante al minuto ottanta? E Dimarco che sta in campo novanta minuti riversando nell’area avversaria cioccolatini deliziosi?

Simone Inzaghi continua a stupirmi, a stupirci. I suoi ragazzi recitano a memoria o quasi una parte scritta e diretta dal giovanotto di Piacenza. E ciò che mi piace, ci piace, è l’assoluta attenzione con la quale anche i cosiddetti senatori, chi ha vinto e nemmeno la coppa dei lidi adriatici - completi e attrezzati al meglio tra parentesi - si prestino volentieri al sacrificio in nome e per conto di Simone e dei colori di questo club. Vogliono essere parte non soltanto di un gruppo vincente quanto, piuttosto, della storia nerazzurra. E l’unico modo per esserlo è vincere o, perlomeno, cercare di farlo dando sempre il massimo. Così, magari, un giorno si dirà…eeehhhhh, ma l’Inter di Inzaghi…

Dolce di qualità, grappa di moscato, caffè e conto.

Quattro chiacchiere in un afoso e caldo sabato pomeriggio, abbracci, baci e saluti, si torna verso la città in attesa, molto presto, di altre quattro chiacchiere.

Alla prossima, avanti l’Effecì.