L'Inter e le rivali

L'Inter e le rivaliTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 15 agosto 2024, 13:55Editoriale
di Lapo De Carlo

Mancano due giorni all’inizio della stagione e, in serie A, la lunga corsa ai rinforzi, senza più i soldi di un tempo, sta per terminare. Le idee o le scelte spregiudicate non sono mancate. La Juventus è quella che sta cercando di coprire con un solo salto la distanza più lunga. In parte ce l’ha fatta, in parte no, ma mancano due settimane e l’arrivo di Koopmeiners dovrebbe generare quell’ultimo impulso che inevitabilmente donerà ai bianconeri una grande carica di entusiasmo, anche se dovesse restare incompleta.
E’ la squadra che resta la più temibile, nonostante i tanti, forse troppi cambiamenti societari e tecnici. Se non si dovesse incartare sarà probabilmente la rivale scudetto.

Il Milan ha cambiato poco ma ha coperto alcune lacune. Apparentemente la squadra non si è indebolita e nemmeno rinforzata, ma la somma dei singoli non è quella del collettivo e sarà interessante osservare quali modifiche avrà apportato Fonseca, rispetto a Pioli. La vera differenza può arrivare dall’eventuale nuovo acquisto Fofana, il quale garantirebbe il filtro mancato al Milan nelle ultime due stagioni.
Il Napoli è giudicabile solo dal giorno in cui verrà effettivamente ceduto Osimhen, con Lukaku pronto a prendere il suo posto. Conte ha già mostrato il consueto lamento verso la dirigenza e il mercato. Una tradizione a cui ha pensato di non volersi sottrarre nemmeno in questa occasione. La squadra però è forte e quando avrà la punta titolare definitiva, Conte dovrà solo fare Conte.

L’Atalanta senza Koopmeiners e un reale sostituto appare indebolita, Gasperini sa lavorare bene con il materiale a disposizione ma è una stagione logorante quella in arrivo e non appare ancora attrezzata.
La Roma, insieme alla Juve è la formazione più rivoluzionata. Il reparto offensivo è cambiato completamente. Dovbyk è un acquisto pesante, Soulè ha prospettiva, Le Fee è un jolly di cui De Rossi aveva un gran bisogno. La cessione imminente di Dybala permette di immaginare un nuovo acquisto (Zhegrova?) che vada a completare il reparto. Ad oggi il reale obbiettivo della Roma è un’incognita, dipendente dall’alchimia che dovrà trovare il suo tecnico.



L’Inter rispetto alle concorrenti appare avanti, ma ancora incompleta nel reparto difensivo e nel ruolo della quarta punta. Partire con il Genoa non è la migliore delle condizioni, il campo è insidioso e le ultime partite hanno registrato delle battaglie. La prima partita è spesso indicativa e fa piacere vedere un Inzaghi particolarmente determinato.
In tutto questo abbiamo letto parecchie dichiarazioni realistiche dei giocatori nerazzurri, dalle quali emerge la volontà di rivincere il titolo ma anche di fare meglio, molto meglio in Champions. Il fatto che siano i primi a riconoscerlo fa piacere ma è altrettanto realistico pensare che non sia facile.
Oggi l’Inter è una squadra fortissima ma lontana dagli investimenti che possono permettersi i competitori europei in termini di ingaggi o acquisti.

Il City ha cambiato poco ma ha una macchina incredibilmente costosa, il Real ha pensato di regalarsi Mbappè. Già che c’era ha acquistato Endrick, un ragazzino brasiliano di 18 anni dal grande talento che potrà veder crescere nel tempo.
L’Aston Vila ha speso la bellezza di 177 milioni, mentre il Liverpool è attualmente fermo con il mercato.
Il Barcellona compra come se non ci fosse un domani ma non può 'iscrivere' nelle liste della Liga i nuovi acquisti Gündogan, Romeu e Martínez a causa dei paletti imposti dai fair play finanziario, aggirati con notevole temerarietà.
Il Bayern ha preso Olise, Palhinha, Hiroki Ito e Zaragoza spendendo 137 milioni, mentre il Paris Saint Germain è sotto media se si pensa che quest’anno ha speso “solo” 120 milioni, dopo aver perso Mbappè, per acquistare Joao Neves, Pacho e Safonov.

L’Inter, considerando la situazione debitoria, ad oggi ha investito la ragguardevole somma di 62 milioni (cifra importante che arriva soprattutto dal riscatto di Frattesi a 29 milioni) ma le manca ancora molto per potersi permettere di fare scelte di mercato faraoniche, al pari delle rivali più accreditate.
A maggior ragione va apprezzato il lavoro della società che, nonostante i paletti, convince tutti di come possa stare ai vertici del calcio europeo. Il giorno in cui l’Inter avrà uno stadio e i debiti saranno stati estinti, si potrà ragionare su come raggiungere il livello delle squadre che rappresentano stabilmente, da troppi anni, l’élite d’Europa.