Guai in attacco e tema infortuni, a una settimana dall'inizio

Guai in attacco e tema infortuni, a una settimana dall'inizioTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 8 agosto 2024, 22:30Editoriale
di Lapo De Carlo

Partiamo dalla premessa: per tutto il 2023 l’Inter ha ricevuto il record di omaggi alla sua forza. I momenti più complicati sono stati solo quelli in cui la stampa, sollecitata dalle provocazioni di Massimiliano Allegri, spingeva per un duello o un sorpasso della Juventus. Momenti che in realtà sono serviti per caricare l’ambiente e spingere al massimo.
Un secondo momento di tensione si lega all’eliminazione con l’Atletico e al successivo pareggio interno col Napoli, causato dalla frustrazione e la stanchezza fisica e mentale per la Champions.
Dal primo aprile, gara casalinga con l’Empoli, tutto è andato in discesa, nonostante la squadra avesse iniziato ad essere meno brillante.
Con i festeggiamenti post derby, il trionfo sotto la pioggia e i successivi appuntamenti con la gloria celebrata, l’inizio di questa stagione ha registrato solo rinnovi di stima.
Oggi, a nove giorni dall’inizio del Campionato, l’aria resta leggera, nonostante alcuni problemi che devono ancora essere risolti.

Il test con l’Al Ittihād ha confermato che giocare senza attaccanti è impossibile. Tra Thuram fuori condizione e Correa, coerentemente disastroso come nelle ultime stagioni, non sono arrivati gol ma nemmeno tiri in porta. Mancano Lautaro e Taremi, oltre ad Arnautovic.
Il risultato dispiace ma non è attendibile. Se questa fosse una squadra nuova, il cui valore è sconosciuto, ci sarebbero molte preoccupazioni, ma a guardare il rendimento, parecchio sotto il proprio standard di diversi giocatori, c’è da credere più in una preparazione pesante.



In generale la squadra gioca a memoria, anche se ieri sera con tanta imprecisione, i nuovi si sono subito integrati nei meccanismi e le amichevoli sotto tono non dovrebbero far testo, considerando la necessità di una preparazione diversa rispetto agli ultimi anni.
Inzaghi ha iniziato a provare delle variazioni tattiche, con Bastoni centrale, Barella regista e Mkhitaryan, più avanzato. A dare un ulteriore impulso all’ambiente è stato il ritorno di Lautaro, reduce da una stagione incredibilmente lunga (e appagante).
L’autostima è un carburante prezioso, utile soprattutto in partite in cui la situazione si complica, ed è piuttosto evidente riscontrare armonia nel gruppo, forse anche perché per la prima volta è rimasto quello dell’anno prima.
Il fatto di avere una formazione già collaudata permette, in linea teorica, di iniziare il torneo senza la necessità di sperimentare novità di mercato, tutt’al più provare qualcosa di nuovo tatticamente.

Il pericolo resta un inconsapevole imborghesimento, una mancanza degli stessi stimoli dell’anno prima, che capita fisiologicamente alle squadre reduci da grandi stagioni. Non è qualcosa di visibile a vista d’occhio, non emerge subito ma alla distanza. E’ un nemico subdolo e silenzioso, che si insinua nelle menti della squadra e che mina gruppi indiscutibilmente forti.
Il vero lavoro è la testa, la vera arma resterà quella.
Tema infortuni da non sottovalutare: Zielinsky, Arnautovic e Taremi già ai box e ora anche De Vrij, uscito con un problema muscolare, da valutare. La rosa è folta ma se il numero di guai fisici aumenta diventa un problema.
Si aggiunge il problema ancora insoluto della quarta punta e dell’eventuale esterno che sostituisca Buchanan, altro infortunato lungodegente. Nel primo caso Correa, fuori dai piani, non sta certo aiutando, Arnautovic non convince, la società gli avrebbe chiesto di trovarsi un'altra sistemazione ma ora è complicato e prendere un quinto attaccante è economicamente fuori discussione.
Forse anche per questo Inzaghi ha iniziato a sperimentare Mkhitaryan seconda punta ibrida, consapevole che l’arrivo di un nuovo attaccante è molto difficile.
Si è parlato per due mesi di Gudmundsson, al punto che sembrava quasi scontato un suo arrivo entro fine mercato, ma la situazione è cambiata.
Si è fatto riferimento a Martial, sussurrata l’idea di Depay ed è stata azzardata l’ipotesi di uno scambio Chiesa-Frattesi (con conguaglio a favore dell’Inter), ora è il turno di Konate che il Salisburgo quota 25 milioni, ma che arriva da un infortunio su cui l’Inter vuole vederci chiaro.
Nel secondo caso (sostituto del canadese) per venti giorni si sono fatti diversi nomi, compreso quello del non entusiasmante Rodriguez e del più convincente Ndoye.
Poi, il silenzio.
Le ultime indiscrezioni su un acquisto in questa zona di campo risalgono ad un mese fa.

O l’Inter ha deciso di aspettare Buchanan, oppure Oaktree ha davvero messo i lacci, considerando l’apparente urgenza con la quale la società si stava muovendo.
Un ultimo cambio di passo, con due cessioni (o rescissioni) e almeno un nuovo acquisto è lecito ancora aspettarselo ma senza illudersi troppo.