Mkhitaryan: "Non sarà facile con il Barcellona, ma vogliamo vincere qualcosa quest'anno"

Mkhitaryan: "Non sarà facile con il Barcellona, ma vogliamo vincere qualcosa quest'anno"TUTTOmercatoWEB.com
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di Yvonne Alessandro

Quando ha firmato con l’Inter nel 2022, Henrikh Mkhitaryan aveva 33 anni e si era già ritirato dalla nazionale. Da allora ha alzato in cielo con la maglia nerazzurra indosso uno Scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe. Ora la speranza è di vendicare quella finale di Istanbul del 2023 e superare il Barcellona in semifinale. 

A proposito dell'imminente sfida d'andata in terra catalana, il centrocampista armeno ha rilasciato un'intervista ai canali della UEFA: "Non sarà facile, perché hanno una squadra molto giovane e talentuosa, e anche alcuni giocatori molto esperti. Sarà molto interessante, perché le semifinali e le finali sono sempre belle da giocare e da vedere, quindi speriamo di poter giocare al meglio delle nostre possibilità, disputare due grandi partite e cercare di raggiungere la finale. Per noi, ogni partita è molto importante. Non importa se si gioca in Champions League, in Serie A o in Coppa Italia, perché alla fine tutte le partite contano. Cercheremo quindi di affrontare questa partita nello stesso modo in cui abbiamo affrontato il Bayern Monaco, il Feyenoord e le altre squadre nella fase a gironi, e poi vedremo fin dove possiamo arrivare".

Un pensiero su Simone Inzaghi, il suo allenatore: "Ho un ottimo rapporto con lui. So quando essere serio con lui e so quando posso scherzare. Conosco i limiti. È una persona molto intelligente, molto amichevole, e lo dimostra sia in campo che fuori. Si vede. Sono molto felice di averlo incontrato in questa fase della mia carriera da calciatore, perché arrivare all’Inter a 33 anni e avere ora 36 anni non è stato facile, perché a quell’età le prestazioni calano, a volte crollano proprio, ma gli sono grato per il fatto di poter ancora giocare, di poter ancora mostrare le mie qualità a me stesso e al mondo".

Un bilancio sulla stagione all’Inter: "All’inizio non è che avessi difficoltà. È solo che non ero in forma, è diverso, ma partita dopo partita sono migliorato, e ora penso di essere in buona forma. Sono grato ai miei compagni di squadra, allo staff che mi ha aiutato a raggiungere il livello a cui sono abituato. È una stagione difficile. Vogliamo vincere qualcosa quest’anno, perché abbiamo un buon gruppo, una buona squadra".

Quanto alla sua felicità espressa nel giocare a pallone: "Da quando ero bambino, la mia felicità è sempre stato il calcio, e giocare a calcio era tutto per me. Avevo sempre il sorriso sulle labbra, ero sempre felice. E anche adesso, sono la persona più felice perché faccio ciò che amavo fare da bambino, e continuo ad amarlo. Non gioco più per la mia nazionale da quattro anni, ma quando giocavo, avevo sempre motivazione, passione e voglia di vincere, perché per un paese come l’Armenia, vincere una partita era molto importante. Essere in un club è diverso, perché ci sono molti giocatori internazionali, e ognuno cerca di rappresentare il proprio paese. Io ero uno di loro, facevo lo stesso, e sono felice di aver rappresentato l’Armenia in Inghilterra, in Italia, in Germania e in Ucraina, ovunque io abbia giocato".