Marotta lancia la sfida: "Inter, non ci fermiamo. Cresceremo ancora di più". E provoca l'Atalanta

Marotta lancia la sfida: "Inter, non ci fermiamo. Cresceremo ancora di più". E provoca l'AtalantaTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 07:35Primo piano
di Marco Corradi

Questa Inter non stupisce più e, dopo aver dominato la Serie A 2023/24, domina ovviamente anche i Gazzetta Awards. C'è ovviamente Giuseppe Marotta, presidente e ad nerazzurro, tra i grandi protagonisti della kermesse andata in scena ieri sera, che viene ripresa dalla Rosea nelle sue pagine odierne. Di seguito le sue parole: "A questo inizio di stagione si applica bene il concetto che la cultura del lavoro e la competenza portano sempre a un miglioramento. Ecco perché non sono sbalordito dal fatto che l’Inter sia cresciuta rispetto al passato".

Terza in Serie A ma virtualmente leader, con quella gara da recuperare, virtualmente agli ottavi di Champions. Un bel biglietto da visita per i nerazzurri che, secondo Marotta, è solo l'inizio: "Non bisogna esaltarsi, ma i segnali finora sono molto positivi. Personalmente ero fiducioso che la squadra avrebbe proseguito il percorso tracciato nelle scorse stagioni e che ci sarebbero stati dei progressi. Adesso che questi miglioramenti sono diventati realtà non bisogna fermarsi, ma andare avanti e lavorare ancora di più. Per crescere ulteriormente".

Non può mancare il classico riferimento alla lotta-scudetto e la classica metafora sull'Inter come "cacciatrice". Marotta provoca e stuzzica così la capolista-Atalanta: "Parliamo di una realtà importante del nostro calcio e del calcio mondiale per merito della società e di una conduzione tecnica che hanno garantito un exploit clamoroso come quello della vittoria dell’Europa League. L’Atalanta avvalora la tesi che non è vero che chi più spende, più vince... È diventata un modello virtuoso e vincente. Per i più quel trionfo di Dublino magari può essere inaspettato, ma non lo è per coloro che conoscono bene le persone che lavorano per l’Atalanta. Sicuramente è tra le maggiori candidate a vincere lo scudetto perché, grazie al successo a maggio, ha acquisito una mentalità vincente, una cosa certo non facile. Sono convinto che sapranno gestire le pressioni che ci saranno durante la stagione. Adesso sono loro la lepre e noi i cacciatori...".

La chiusura è sulla diatriba con l'ex Antonio Conte e su Simone Inzaghi: "Con Conte ci sentiamo: ci sono stati degli scontri dialettici, ma quelli sono la facciata. Il rapporto tra noi resta. Antonio è un professionista bravo che ha vinto tanto e parte avvantaggiato da questa esperienza. Lui, Gasperini e Inzaghi vivono al massimo questo bellissimo lavoro. L’allenatore è fondamentale e incide tanto nei successi della squadra anche se accanto alle vittorie di una grande formazione c’è sempre una grande società. Inzaghi? Quando è arrivato all’Inter era bravo, ma adesso è diventato bravissimo. Alle sue grandi capacità ha aggiunto, giorno dopo giorno, un’esperienza che ne ha accresciuto il valore. Simone ha dalla sua parte la fortuna di essere stato un calciatore, di conoscere lo spogliatoio e le dinamiche che ci sono all’interno. Il turnover lo usa bene e valorizza al massimo il gruppo che abbiamo. È tra i migliori allenatori in circolazione e siamo contenti che sia con noi".