L'Inter trema, ma rimane aggrappata al sogno Scudetto: 4-2 in rimonta all'Empoli
Con un campionato simile servono trame complicate, perverse, contorte. Sono necessarie per intrecciare i fili del racconto e consegnare un romanzo dall'esito scontato, ma con un percorso talmente tanto complesso da rivalutarne pure la storia. L'Inter si è prima complicata la vita, è caduta ma si è rialzata scacciando via - seppur parzialmente - i fantasmi di Bologna.
Il 4-2 all'Empoli non basta per poter ribaltare la corsa Scudetto, ma tiene i nerazzurri aggrappati al sogno tricolo. E inoltre può dare una grossa mano in vista della finale di Coppa Italia contro la Juventus. Un successo che lascia ancora uno spiraglio, in attesa di Verona. Con la speranza che possa essere fatale per i colori rossoneri.
Inizio da incubo, Empoli in vantaggio 2-0 con Pinamonti e Asslani
Poteva soltanto essere una partita simile: pazza, come la vecchia Inter a cui gli oltre 69mila di San Siro sono sempre stati affezionati. I primi 27’ sono stati da incubo, un film horror iniziato a concretizzarsi con il gol di Pinamonti, figliol prodigo che come da promesse non ha esultato. Da quel momento in poi l’Inter è andata a centimetri dal tracollo, gli stessi in cui ancora Pinamonti è inciampato e che hanno portato all’annullamento della rete di Zurkowski.
Nemmeno il palo colpito da Barella - azione invalidata da una posizione iniziale irregolare - ha dato la scossa, anzi il rigore prima assegnato per un fallo di Parisi e poi tolto dal VAR ha contribuito a demoralizzare un’Inter irriconoscibile. Con queste premesse il 2-0 di Asslani - pescato da un lancio lungo di Fiamozzi - è stata una conseguenza inevitabile: un doppio ceffone che però ha dato una svegliata alla squadra di Inzaghi, regalando quella carica giusta per poter ribaltare una partita che sembrava già fuori binario.
Romagnoli apre alla rimonta, Lautaro completa il lavoro: 2-2 al termine del primo tempo
La carica di San Siro, nonostante qualche inevitabile fischio, ha dato una mano notevole a una squadra ferita, ma ancora viva: serviva soltanto una scintilla per riaccendere tutto e l’episodio chiave è capitato al 40’ con l’autogol di Romagnoli su traversone di Dimarco. Da quel momento in poi l’Inter ha letteralmente schiacciato l’Empoli nella propria metà campo, trovando immediatamente il pareggio con Lautaro Martinez, abile a ribadire in rete un passaggio di Calhanoglu.
Inter, rimonta completata: tre punti fondamentali in vista della finale di Coppa Italia
Con un primo tempo simile ci si attendeva una ripresa giocata a ritmi intensi, per tenere vivo quel sogno scudetto un bel po’ sbiadito dopo il passaggio a vuoto del Dall'Ara. Detto-fatto, l’approccio nei secondi 45’ è stato completamente differente per i colori nerazzurri, col pressing asfissiante attuato sin dai primi istanti e un ritmo vertiginoso, difficile anche da tenere. L’Empoli ha retto finché ha potuto sotto l’onda d’urto della squadra di Inzaghi: la terza rete è arrivata al 64’, con Lautaro glaciale in area di rigore dopo il rimpallo e il mancato rinvio di Fiamozzi.
La rimonta completata ha spento i sogni d'impresa di un Empoli sfiancato, incapace di reagire alla bastonata di una squadra completamente rivoltata da Inzaghi coi cambi effettuati nel secondo tempo. Dzeko e compagni hanno gestito cercando anche la quarta rete, arrivata però soltanto nel finale col solito Sanchez.
Archiviata la terzultima fatica in campionato, la compagine interista si tuffa nella seconda finale stagionale contro la Juventus, il quarto scontro diretto coi bianconeri considerando anche la Supercoppa vinta al 120'. Obiettivo secondo trofeo per Inzaghi, con un orecchio puntato al Bentegodi. D'altronde la speranza è sempre l'ultima a morire.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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