Sommer sincero: "Calhanoglu uno dei migliori rigoristi. Addio Nazionale? Posso concentrarmi sull'Inter"

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Oggi alle 18:58News
di Yvonne Alessandro

Dall'Inter al ritiro con la Nazionale svizzera, con tanti ricordi accumulati con la maglia elvetica indosso e il tempo ora che Yann Sommer può dedicare invece al club nerazzurro. Di questo e altro ha parlato l'estremo difensore di 36 anni ai microfoni di Sky Sport Schweiz, per il programma ‘Sideline Stories’.

Sei il miglior portiere della Svizzera, hai ottenuto numerosi successi. È più difficile arrivare a questo livello o mantenerlo per lungo tempo?

“Né l’uno né l’altro, onestamente. Non mi è mai sembrato difficile, ad esempio, rinunciare a qualcosa finché sono stato giovane. Non mi è mai sembrato difficile allenarmi duramente, ho sempre voluto farlo e ho sempre avuto piacere nel farlo. Questa motivazione è dentro in me, anche se nel privato a volte mi blocca. Ma non l’ho mai considerata come una cosa difficile. Ovviamente oggi è una grande sfida quella di restare allo stesso livello vista l’età che avanza; però mi dà una motivazione, è una sfida che accetto con piacere”.

Cosa ti ispira in generale?

“Amo giocare a calcio come portiere. Presto avrò 36 anni ma comunque vado sempre ad allenarmi con piacere. In genere sono felice di andare in campo, a volte più a volte meno; amo stare nello spogliatoio coi compagni e cercare di raggiungere degli obiettivi insieme a loro. Per me questa è sempre una grande cosa. E finché il fuoco rimane acceso, puoi sempre restare a quei livelli; altrimenti diventa difficile”.

Senti la mancanza della Nazionale?

“Mi mancano i ragazzi, ovvio; lo spogliatoio, i viaggi insieme, i ritiri negli alberghi. Come il fatto di dare tutto per fare vincere la Svizzera o gli inni nazionali. Queste cose mi mancano, così come tutti i momenti vissuti coi tifosi durante i vari tornei. Momenti che mi hanno reso molto fiero. Però dall’altro lato apprezzo enormemente il fatto di avere dei giorni liberi e poter dare una pausa al corpo e allo spirito e regalarlo alla mia famiglia”.

Ora ti puoi concentrare di più sull’Inter?

“Certo. Poi posso seguire la Nazionale in televisione”.

Hai giocato sei grandi competizioni, cinque da titolare. Ce n’è stata una che per te ha avuto un sapore particolare? E quali momenti ricordi maggiormente?

“Tutti i tornei sono speciali. Si sta insieme per tanto tempo in un ritiro, si passa molto tempo insieme. E quando fai parte di una grande famiglia, è decisamente bello. Le partite, gli stadi diversi, i tifosi: è qualcosa di unico che ho sempre apprezzato. Quando andavamo da qualche parte per un torneo, ad esempio in Germania, e vedere come l’euforia in Svizzera diventava enorme e i tifosi cominciavano a vibrare, quello era il momento più bello”.

Ma quale torneo ricordi con più piacere?

“L’Europeo di Germania è stato molto speciale per me, perché ho giocato tanti anni in quel Paese e l’euforia era enorme. Si giocava in stadi bellissimi. Però anche Euro 2021, quello dove abbiamo raggiunto i quarti di finale, ha sempre un posto speciale nel mio cuore”.

Cosa hai provato quando hai parato il rigore a Kylian Mbappé? Sapevi dove tuffarti o ti sei affidato all’istinto?

“Non saprei dirtelo… Lo abbiamo preparato come sempre, però non ricordo più cosa ci eravamo detti prima del rigore. Sicuramente ero contento, è stato bellissimo che sia finita così. Anche lo scenario di quella partita è stato incredibile, perché eravamo quasi eliminati. Nessuno si aspettava la nostra rimonta, poi abbiamo segnato due reti e la fiducia in quel momento era grande. Poi è arrivata la sequenza dei rigori e ci siamo qualificati al turno successivo, pazzesco. I tifosi erano impazziti”.

Con quale giocatore di ogni tempo scambieresti la maglia?

“L’ho già fatto con Gigi Buffon, quando abbiamo giocato contro in Champions League. Poi Stephan Lichtsteiner, che ha giocato a lungo con lui, mi ha fatto avere un paio dei suoi guanti. Per me è un grande portiere, con un grande carisma; è sempre stato il mio idolo. A parte ciò, ci sono tanti giocatori… forse Iker Casillas. Ho già scambiato la maglia quando giocava nel Porto, ma senza nome impresso”.

Chi calcia meglio i rigori? E come li tireresti tu?

“Per me, uno dei migliori è Hakan Calhanoglu, Se dovessi tirarli io, non lo farei mai nella stessa maniera. Li tirerei alti a sinistra".