Simonelli (Lega Serie A) svela: "Abbiamo un quadro delle possibili infiltrazioni nel caso di Inter e Milan"
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Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, è intervenuto durante l'assemblea dei club del campionato italiano per toccare i punti salienti del movimento e rispondere alle domande dei giornalisti presenti:
"Ci siamo soffermati soprattutto sulla lega che verrà - le prime parole riprese da TMW -, abbiamo creato una serie di commissioni, alcune esistenti e altre ex novo. Abbiamo deliberato di mantenere la commissione diritti Tv e diritti marketing, creato una commissione per le competizioni che ha come competenze lo studio delle regole sulle gare e i rapporti col Viminale.
Ne approfitto per dire che il 12 febbraio - ha proseguito -, insieme ai vertici delle altre leghe, abbiamo incontrato i ministri Abodi e Piantedosi a Roma. Riunione positiva, per cercare di risolvere un problema che angoscia tutti i club: ci siamo dati nuovo appuntamento nel giro di un mesetto, per ritrovarci con delle idee su come organizzare le cose. Noi vogliamo avere stadi dove possano essere tranquille le famiglie, stadi dove sia facile muoversi ed entrare senza code chilometrici. Vogliamo dare ai tifosi un prodotto che consenta di apprezzare lo spettacolo, contiamo molto sulla lungimiranza del ministro Abodi, che ha più volte detto che serve un commissario: mi risulta che questo sia prossimo a venire.
Poi abbiamo deciso di mantenere la commissione giuslavoristica, che estende la sua portata a temi di bilancio e che quindi abbiamo chiamato commissione approfondimenti normativi. Poi abbiamo una commissione per le proposte di riforma e di modifiche allo statuto della Lega Serie A ma non solo. Abbiamo previsto che a queste commissioni partecipino delegati di tutte le squadre, in particolare abbiamo chiesto che la commissione competizioni sportive si attivi subito, in modo da poter avere un quadro di tutte le squadre. Abbiamo un quadro delle possibili infiltrazioni nel caso di Inter e Milan, abbiamo chiesto di costituirci parte civile e vogliamo capire se ci sono situazioni simili altrove. Abbiamo parlato delle seconde squadre, mi pare ci sia buona disposizione da parte di alcuni club".
E ancora: "Poi abbiamo parlato della governance delle leghe europee, il 6 marzo ci sarà a Francoforte l'assemblea per nominare il nuovo presidente delle Leghe europee: è importante fare squadra comune, per rappresentare tutte le leghe. Sarà un passaggio importante, dove noi andremo a rappresentare la Lega italiana: qui c'era un tema che ci accomuna con alcune leghe, che è la chiusura del calciomercato. Ho incontrato i vertici di Premier e Liga: l'idea dell'Italia e dell'Inghilterra è di chiudere il mercato prima dell'inizio del campionato. Però serve unanimità almeno tra le principali leghe europee: la Spagna non vorrà sicuramente chiudere prima del 31 agosto, per una serie di motivi pratici. Così ci è sembrato di capire anche per Germania e Francia, se dovesse essere così anche noi ci dovremmo adeguare perché il mercato nelle grandi leghe deve chiudere allo stesso momento. Noi abbiamo quest'idea, ma serve unanimità e secondo me non sarà così semplice".
Il campionato inizierà effettivamente il 23 agosto?
"Settimana scorsa mi sono sbilanciato al 99% e credo sarà questa la decisione: non è una decisione del presidente, ma del consiglio, e credo che sarà questa la data più plausibile. Confermo che molto probabilmente sarà il 23-24 agosto".
I nomi delle squadre interessate alla seconda squadra?
"Io ho sondato disponibilità di molti club, ma devono essere loro a comunicarlo".
Vi aspettate di avere la vicepresidenza in Federazione?
"Non ci aspettiamo niente, sappiamo che c'erano degli accordi prima di noi. Certo che una Federazione senza vicepresidenza esecutiva alla Lega principale sarebbe un vulnus, la A è il motore del calcio e non avere un riconoscimento di questo ruolo con la vicepresidenza, magari vicaria, sarebbe un errore. Ritengo che non avverrà perché ci sono degli accordi presi prima. Non ce l'aspettiamo, ma riteniamo giusto che avvenga. E riteniamo che una vicepresidenza vicaria data alla Serie A, e non aggiungo altro perché gli altri candidati hanno grande valore, porterebbe valore aggiunto alla Federazione. Detto questo, possiamo andare avanti anche senza. Cambia poco, ma per il sistema calcio italiano poteva essere un bel messaggio avere la Serie A, che porta 130 milioni l'anno a tutto il movimento, avesse un ruolo di leadership. Poi rispettiamo la professionalità e non ne faremo una questione di lesa maestà".
Sul commissario per gli stadi avete ricevuto rassicurazioni?
"Io mi fido molto del ministro Abodi, aveva parlato della scadenza a fine febbraio con un'intervista del 31 dicembre. Poi sappiamo che serve trovare la persona giusta, ma mi auguro che per fine mese potremo averlo e questo potrebbe essere molto utile a tutte le squadre, come anche alla Lega. Aiuterebbe a vendere bene un prodotto: avere immagini che si presentano bene, degli stadi che partecipano allo spettacolo e penso a quelli inglesi, dà un altro effetto televisivo rispetto a stadi obsoleti come i nostri, con la pista d'atletica e immagini obsolete".
Le recenti vicende arbitrali vi hanno portato ad aprire un dialogo?
"Riflessioni sulle migliorie se ne fanno sempre, io sono per un miglioramento continuo di tutte le cose che non vanno. Sicuramente uno degli intendimenti, e ho trovato in Rocchi una persona molto disponibile, è di organizzare sempre più incontri per capire le cose da migliorare. Sapete i temi, dai rigorini in giù: va trovata una linea con chi deve decidere e va rappresentata la nostra linea. Tutti lavoriamo per un prodotto sempre migliore".
Aveva parlato del VAR a chiamata.
"Ne parlavo a titolo personale come appassionato di sport e di tennis, noi abbiamo già la goal technology che è un'eccellenza. L'idea che l'allenatore possa chiamare il VAR a me piace. Non ne abbiamo mai parlato, ma può essere una delle cose che discuteremo magari con la classe arbitrale. Non esprimo il parere di presidente di lega, esprimo un parere personale. Non ho mai fatto un sondaggio per capire se sia il volere della maggioranza. Proprio questa mattina abbiamo parlato di come vorremmo incontrarci, magari mercoledì in consiglio federale parleremo con il presidente dell'AIA Zappi per discutere possibili incontri".
La Serie A può tornare la prima lega al mondo?
"Mi piacerebbe dirle di sì, al momento temo di dover rispondere di no. Il gap con la Premier è ormai incolmabile, se mi chiedete se possiamo raggiungere o superare le altre leghe, a partire dalla Spagna, secondo me è possibile. Però dire che possiamo raggiungere la Premier è complicato: dovremmo avere grandi campioni, fuoriclasse. Per poterli avere servirebbe un aiuto dal governo, che quando abbiamo avuto ha portato il calcio italiano al top. Abbiamo ottenuto grandi risultati con l'Inter in finale di Champions League, l'Atalanta che ha vinto l'Europa League e tanti piazzamenti. Risultati ne abbiamo avuti e hanno comportato un gettito molto importante per lo Stato, molto più importante del sacrificio che aveva fatto con il vecchio decreto crescita. Molti campioni arrivati grazie a quelle regole non sarebbero mai arrivati altrimenti. Tutto questo aveva comportato un sacrificio economico zero per lo Stato, perché altrimenti non sarebbero venuti, ma ha portato un gettito fiscale molto importante: anzitutto per gli stipendi di chi è arrivato ed è venuto qui a vivere, creando un moltiplicatore di spesa. Poi abbiamo avuto squadre che hanno avuto premi dalla UEFA, tifosi che si sono mossi per vedere la partita: abbiamo generato un flusso di imposte rilevanti per lo Stato. Il calcio versa un miliardo l'anno di imposte e genera un indotto 2-3 volte tanto. Provvedimenti come quello, che danno risalto al calcio italiano e ci consentono di vendere meglio i diritti, possono servire a noi ma anche allo Stato italiano per avere un ritorno economico. Abbiamo la diplomazia del calcio, che spesso agevola le altre cose".
Avete avuto rassicurazioni dal governo in tal senso?
"Nessuna rassicurazione, abbiamo delle interlocuzioni e delle aspettative. Posso solo anticiparvi che, credo 10-11 marzo, vedrò a Roma il ministro Abodi insieme al vice-ministro Leo, che ha la delega per la parte fiscale. Parleremo di tante cose, questa la metto in cima all'agenda".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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