Marotta sul mercato: "Non aspettiamoci rivoluzioni, non dobbiamo vendere. Colpi? Ausilio sta monitorando..."

Marotta sul mercato: "Non aspettiamoci rivoluzioni, non dobbiamo vendere. Colpi? Ausilio sta monitorando..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:28News
di Yvonne Alessandro

"Sicuramente non si potrà parlare di rivoluzione". Lo ha garantito Giuseppe Marotta, presidente in carica dell'Inter, a proposito del mercato che opererà il club nella prossima finestra di trasferimenti in estate. "Siamo orgogliosi del lavoro fatto da tutti, da Ausilio a Baccin a Zanetti - ha proseguito nella conferenza stampa intrattenuta in seguito all'Assemblea dei Soci intrattenuta a San Siro -: negli anni abbiamo messo tasselli importanti. La prima cosa è stata creare uno zoccolo duro di italiani e ci siamo riusciti, poi andare alla ricerca di quei professionisti magari esperti che hanno potuto dare un apporto di qualità e di esperienza.

Siamo proiettati al futuro, Ausilio e i suoi stanno monitorando le situazioni - le parole riprese da TMW -. A dispetto delle critiche subite, che dobbiamo accettare, mantenere la quasi totalità dell'organico a inizio stagione è sintomo di un lavoro fatto bene. Specie se mantenere l'organico vuol dire mantenere una squadra che ha vinto: siamo tranquilli, con i giusti innesti. Il modello di riferimento sarà leggermente modificato, in quanto la filosofia della società è di tornare a fare investimenti su profili giovani che garantiscano asset patrimoniali e che possano dare un apporto di qualità a questa squadra di valori importanti".

Gli investimenti sui giovani possono essere sganciati da eventuali uscite? Potrete fare colpi da 30 milioni senza perdere pezzi?

"Ormai ho imparato a valutare che tutte le società italiane, nessuna esclusa, non possono non ricorrere al player trading, e cioè sfruttare le plusvalenze per raggiungere quel concetto di sostenibilità economica. Non siamo qui a dire che dobbiamo vendere, ma alcune operazioni in uscita possono essere fatte nella logica di dare la giusta importanza alla rosa futura - più di 24/25 elementi non si possono avere - e per dare la giusta attenzione al bilancio".

Modificare il modello significa diminuire il monte ingaggi e alzare i costi per i trasferimenti?

"Ripeto: non aspettiamoci rivoluzioni. Mi pare che l'età media si sia abbassata e dobbiamo adeguarci: non vuol dire che i nostri senatori vengano esclusi, anzi sono giocatori importanti che hanno dimostrato di poter recitare un ruolo di primo piano, e quindi di conseguenza valuteremo tutte le posizioni. Non vuol dire che cambiando il modello vengano meno gli obiettivi, che restano sempre gli stessi: quando si parla di Inter si parla di una società che ha nel DNA la parola vincere. Parteciperemo sempre con l'obiettivo di andare molto in alto, giovani o non giovani. Nello sport bisogna essere ambiziosi, senza essere arroganti: vuol dire essere sicuri di sé stessi e noi lo siamo. Diamo continuità al nostro percorso, non ci saranno stravolgimenti".