Garlando: "Lazio per cambiare status, Inter per la vetta. Che emozioni all'Olimpico"
Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando si sofferma su Lazio-Inter e sul posticipo di stasera: "Quella dell’Olimpico è una partita che pesa parecchio, insomma, ma che non si esaurisce nella contabilità di classifica. Soprattutto per la Lazio c’è in ballo un salto di status, la legittimazione di ambizioni superiori a quelle calibrate in estate. Il sorprendente campionato di Marco Baroni è stato stropicciato dagli impacci negli scontri diretti che facevano presupporre carenze di personalità, difficoltà di respirazione in alta quota: pareggio interno contro un Milan non galattico, sconfitte contro Juve e Fiorentina. Di recente, però, è scattato qualcosa. In una settimana, due vittorie sul Napoli e una sull’Ajax. Aggiungere un successo sull’Inter campione d’Italia a quelli meritati in uno stadio intitolalo a Diego Maradona e in uno consacrato a Johan Cruijff, vorrebbe dire, appunto, un salto di qualità, un’infornata di autostima e di consapevolezza che farebbe volare i sogni dell’Aquila ancora più in alto".
Questa invece l'analisi sui nerazzurri: "Se la Lazio arriva surfando sul prestigioso successo di Amsterdam, l’Inter si presenta disturbata dalla sconfitta di Leverkusen, giustificata da un’interpretazione del match troppo pigra e speculativa, punita sui titoli di coda. Un atteggiamento che stasera Inzaghi non potrà permettersi contro una Lazio di qualità, ben educata da Baroni al coraggio e all’intraprendenza offensiva. Lo dimostrano la gestione dei suoi attaccanti e dei cambi in corsa. Nelle ultime quattro partite, Baroni ha inserito sempre tre nuovi attaccanti dalla panchina; Inzaghi per tre volte uno solo e una volta ne ha mandati in campo un paio. In totale, dall’inizio del campionato, l’allenatore della Lazio ha fatto entrare 35 attaccanti, quello dell’Inter la metà (18).
I campioni d’Italia hanno segnato 4 reti in più dei biancocelesti (34-30), secondi solo alla macchina da gol dell’Atalanta (39), ma il confronto tra i reparti avanzati premia i romani. La ricca batteria offensiva, che Baroni ruota ad arte (Castellanos, Noslin, Pedro, Dia, Zaccagni, Isaksen, Tchaouna), ha già fruttato 23 reti. I 16 gol dell’avanguardia nerazzurra sono spartiti tra tre soli uomini: Thuram (10), Lautaro (5) e Correa (1). C’è questo coraggio tattico alla base dell’ottima partenza di Baroni, che ha rifondato meglio e più in fretta di Motta e Fonseca. La squalifica del Taty Castellanos ha fatto saltare il derby argentino con il Toro Lautaro, che non segna in campionato dal 3 novembre (Inter-Venezia 1-0). Stasera, lunedì, scontro tra grandi: Lazio-Inter. Vedremo chi farà barba e capelli a chi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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