Criscitiello: "Conte merita sempre grande rispetto, non sarà facile come Juve e Inter"

Criscitiello: "Conte merita sempre grande rispetto, non sarà facile come Juve e Inter"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 15:02News
di Antonino Sergi

Editoriale di Michele Criscitiello sulle pagine di Sportitalia.com dopo questo turno di campionato. "Uno come Antonio Conte merita sempre grande rispetto perché è stato capace di essere vincente in entrambe le vite. La prima da calciatore, la seconda da allenatore. Partito da Lecce senza un soldo è diventato ricco e vincente. Qualcuno lo odia perché chi vince è sempre odiato. A Napoli non ha ancora fatto nulla. La strada è lunga ed è consapevole che vincere a Napoli non sarà facile come alla Juventus o all’Inter. Diciamo che questa è la grande sfida della sua vita. Se dovesse portare anche lo scudetto al Sud, allora, diventerà di diritto un pezzo della nostra storia contemporanea. E’ unico nel suo genere. Riesce a far giocare la squadra, è bravo a comunicare e capisce modi e tempi, si circonda delle persone giuste e ha quella personalità che riesce a mettere la sua persona prima di tutti e fa da scudo nei periodi difficili.

Ricostruire il Napoli non era semplice ma lui ci è riuscito, dopo le oscenità dello scorso anno. Questo non significa che vincerà lo scudetto, anzi, deve puntare al ritorno in zona Champions ma la sua megalomania e la sua testardaggine sicuramente non lo porteranno ad accontentarsi di arrivare secondo, terzo o quarto. Lui vuole vincere. Non lo dice ma vuole vincere. E fa bene. Giocare per arrivare secondo è da perdenti. Seriamente sono almeno in tre a voler/dover vincere. Thiago Motta e Simone Inzaghi sono quasi obbligati. Conte non ha obblighi ma i conti li fa tutte le sere. Ha avuto la forza di ricompattare l’ambiente che era sgretolato. Ha sistemato lo spogliatoio con tutti pronti a fuggire lontano da Napoli. Ha fatto spendere tanti soldi a De Laurentiis e ha conquistato un primato che ora non serve a nulla ma fa stare bene durante la settimana. Conte è e sarà il più grande rimpianto del Milan. Non farlo sedere neanche è stato un affronto che il club rossonero non poteva permettersi".