TMW Radio

Bonanni lancia l'allarme: "Troppi stranieri in Serie A, davanti ci manca sempre qualcosa"

Bonanni lancia l'allarme: "Troppi stranieri in Serie A, davanti ci manca sempre qualcosa"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 22:12News
di Marco Pieracci

L'ex centrocampista e allenatore Massimo Bonanni è intervenuto nel corso della trasmissione Maracanà, in onda sulle frequenze di TMW Radio, per commentare il ko dell'Italia contro la Germania, nel match di andata dei quarti di finale di Nations League.

I gol subiti su calcio piazzato stanno diventando un problema per l’Italia?

“I calci piazzati sono fondamentali specialmente in queste partite. Magari non c’è tempo per prepararli al meglio, ma credo che se dovesse esserci una grande competizione Spalletti li preparerà al meglio. Vedevo ieri Tonali che ha fatto una partita straordinaria ed è in Premier League, bisognerebbe tornare ad avere massimo tre stranieri in Serie A così da valorizzare i giovani italiani. Così ci sarebbero circa 600 italiani in Serie A e si eviterebbe di perdere certi talenti come successo con Tonali.

Come hai visto Kean al centro dell’attacco?

“Non l’ho visto malissimo, è chiaro che essendo l’unico punto di riferimento davanti ha fatto quello che ha potuto. Questo ragazzo mi dà la sensazione di avere tantissimo potenziale, ma credo che la Fiorentina sia la squadra giustissima per lui, come un ipotetico Bologna o una Lazio. Una società che ti permette di avere un certo tipo di partite internazionali, ma se poi lo metti nel contesto Juve ha fatto fatica. Sono fiducioso per il resto della stagione della nazionale anche in chiave qualificazione per il Mondiale, per domenica lo sono meno. Continuo a dire che siamo una buonissima nazionale, non ci sono campioni ma abbiamo giocato bene anche ieri creando occasioni, poi ci sono state due distrazioni che hanno portato a due gol. Questa nazionale è messa bene dietro e a centrocampo, davanti invece ci manca sempre qualcosa”.

Qualche scelta di Spalletti ti ha sorpreso?

“Ieri Buongiorno è rimasto fuori, ma Spalletti ha mantenuto la catena di destra del Napoli con Di Lorenzo e Politano per aiutarli. Ha fatto poche prove, non ci sono stati grandi stravolgimenti. Allenare la nazionale non è la stessa cosa di allenare un club, il grosso del lavoro lo si vede in una grande manifestazione, speriamo di ottenere la qualificazione al Mondiale e di partecipare con determinati presupposti. A me piange veramente il cuore vedere che la stragrande maggioranza delle squadre di Serie A, ma a cascata fino alla Serie D e i settori giovanili, piene di giocatori stranieri. Ho estremizzato con 3 stranieri, ma se metti un limite di 6-7 può andar bene. Adesso ci sono società con 3-4 italiani e poi solo stranieri”.