Bologna è uno snodo scudetto. Inzaghi tiene tutti sulla corda: rifiata solo Dimarco

L’Inter al Dall’Ara di Bologna non è la replica esatta della serata di Champions League contro il Bayern Monaco, ma è la versione migliore possibile per non mollare la presa sulla Serie A e respingere gli assalti del Napoli di Antonio Conte. La Champions League e il Barcellona possono aspettare, anche se il pensiero europeo occupa la mente e il cuore della squadra e dei tifosi.
Simone Inzaghi sceglie dal primo minuto Joaquín Correa e Carlos Augusto. Il primo, entrato bene in campo contro l’Udinese, cerca una prestazione da protagonista come quella di mesi fa contro l’Hellas Verona, mentre il brasiliano fa rifiatare Federico Dimarco, ancora non al 100% dopo il rientro in campo contro i bavaresi. Non si schioda invece Lautaro Martínez, capitano e capo popolo anche in campionato. L’argentino è un pilastro del gioco nerazzurro quasi come Calhanoglu.
Nessuna variazione anche nel pacchetto arretrato: ciò sono Pavard, Acerbi e Bastoni contro Ndoye e Odgaard, esattamente come mercoledì sera. Le accelerazioni del Bologna possono fare male e qualche crepa non è passata inosservata. C’è un filo conduttore in questa Inter, ed è Simone Inzaghi. Il tecnico nerazzurro vuole mantenere la promessa fatta nella pancia del De Kuip, vincere tutto e non lasciare nulla di intentato, anche di fronte all’undici piratesco di Vincenzo Italiano.
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