Berti: "Pedinato dall'Inter, mi mandarono in un albergo per camionisti... Alcol? Il giusto"

Berti: "Pedinato dall'Inter, mi mandarono in un albergo per camionisti... Alcol? Il giusto"TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 19 febbraio 2025, 13:23News
di Marco Pieracci

Lunga intervista sulle colonne del Corriere della Sera per l'ex centrocampista nerazzurro Nicola Berti.

La Fiorentina l’aveva già venduta al Napoli, ma lei si rifiutò e volle l’Inter. Perché?

"Ero già in Nazionale e si scatenò l’asta. Erano tutti a Salsomaggiore per me: Moggi, Boniperti, Galliani, Beltrami dell’Inter. Il rialzo nerazzurro arrivava sempre di notte e finii per guadagnare più di Bergomi, Ferri e Zenga messi insieme. Vincemmo subito lo scudetto dei record e l’asse fondamentale era Brehme, Berti, Serena".

Nel '94 fece il Mondiale senza contratto: flirtava col Milan?

"Sì, ho incontrato Berlusconi ad Arcore per un pour parler. Io non sarei mai andato e anche lui si è tirato indietro, forse perché politicamente non sarebbe stato conveniente. Mi avevano proposto la scorta, avrei dovuto vivere vicino a Milanello: ma che vita sarebbe stata? Per fortuna l’Inter poi si è data una mossa".

Lei, unico interista della spedizione, sembrava il meno sacchiano di tutti.

"E invece forse lo ero più degli altri, perché giocavo dove voleva lui. Ero uno serio, anche se fumavo il cubano in camera di Baresi. Quell’anno dopo un lungo infortunio, come ha detto il nostro allenatore Marini, ho salvato l’Inter dalla B, ho segnato nella finale di andata della Coppa Uefa che abbiamo vinto. E poi ho giocato tutto il Mondiale in fascia: un ruolo non mio".

Le malelingue dicevano: «Berti esce e beve». E oggi?

"Come allora: bevo il giusto".

Ha mai pensato: avessi fumato o bevuto meno, avrei vinto di più?

"No, perché non ho mai esagerato. Cioè, una sera fatta bene ogni tanto la facevo. Ma una ogni tanto".

La pedinavano per la sua vita notturna?

"Sì, poi mi convocavano in sede, mostrandomi dove ero stato. In un periodo storto mi mandarono per punizione una settimana a San Pellegrino Terme da solo con il preparatore, in un albergo per camionisti: non c’era neanche la tv in camera".

Gli interisti le perdonavano tutto?

"No. Dopo una sconfitta con la Samp a San Siro mi avevano puntato. Allora ho chiesto ad Eriksson se mi ospitava nel pullman doriano per uscire dallo stadio. E mi sono disteso fra i sedili...".