Fra David, Verratti e Donnarumma: facciamo due conti?
"Sondiamo e monitoriamo come tante squadre": sei semplici parole - inserite in un discorso più lungo - uscite dalla bocca del Presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta e tanto basta per voli pindarici con la fantasia che è legittimata a viaggiare. Il tema era: ma Verratti e Donnarumma nella Milano nerazzurra, sono solo fantacalcio? Era facile rispondere di sì, per mille motivi.
E' presto, ma non così presto per fare ragionamenti, senza la pretesa di dare informazioni su trattative o presunte tali: "è molto prematuro dire che ci stiamo muovendo", ha spiegato ancora Marotta. Lo stesso che però qualche settimana fa rispondeva a chi tacciava il suo club di puntare fin troppo sui giocatori a parametro zero: "Io dico che sui parametri zero bisogna andarci ora". Ed anche ieri sera al Gran Galà del calcio, più che del mercato di gennaio ha detto una mezza frase che fa capire i pensieri in atto: "Noi siamo sempre in attività e guardiamo già alla prossima stagione", ha detto a Sky.
Quelle che oggi sono idee o suggestioni, in poco tempo possono trasformarsi in trattative sulle quali il primo che arriva con le idee chiare può spiazzare gli altri. E qui bisogna dirlo, la dirigenza alle spalle di Simone Inzaghi ha mostrato di muoversi cono grande decisione quando c'è la possibilità di fare quei colpi che aiutano a vincere presto inserendo i tasselli giusti.
E allora vanno bene i Bisseck, i Buchanan ed i Palacios, da inserire chi più e chi meno gradualmente in base a quanto si dimostrano pronti, ma poi il concetto è chiaro: se un giocatore di primo piano diventa una occasione compatibile con i conti, difficilmente l'Inter non fa almeno un tentativo per capire la fattibilità dell'operazione.
Facciamo dunque due conti su alcuni dei nomi circolati, per capire come mai è lecito dover stare quantomeno all'erta, al di là che ci siano già stati effettivamente poi dei passi concreti verso di loro.
In casa Inter alla voce stipendi oggi nessuno supera i 9 milioni netti più 1-2 di bonus di Lautaro Martinez, capitano e simbolo di questa squadra. Avendo il Toro appena rinnovato il proprio contratto al termine di una non facile trattativa, è immediato capire che questo tetto difficilmente possa essere superato per un eventuale nuovo innesto, fosse anche a parametro zero. Alle sue spalle Barella percepisce 6,5 milioni più bonus, Calhanoglu segue con 6/6,5 e via dicendo. Queste sono le colonne e relative gerarchie, ad oggi.
Ora, partiamo da David, l'obiettivo più che mai credibile. Il problema non è il cartellino, se si libera a zero, sulla carta lo stipendio nemmeno dato che attualmente guadagna poco più di un milione all'anno. Chiaramente qui l'asterisco va messo per capire due-tre fattori: la concorrenza innanzitutto (e quanto essa possa offrirgli, vedi le big di Premier). Poi la sua volontà unita a quella dell'Inter, soprattutto ragionando sulle gerarchie davanti e su eventuali assalti per Thuram: se Tikus non si facesse tentare e restasse dov'è in estate, sarebbe lecito per il canadese ragionare - a parità d'offerta - su chi gli possa garantire maggior spazio e fiducia.
Passiamo a Donnarumma. Il contratto termina nel 2026, il rinnovo ancora non arriva e Luis Enrique fa discorsi su un'alternanza che non sta facendo bene a nessuno in porta al PSG. L'ingaggio si aggira intorno ai 10 milioni netti (bonus compresi): cifre alte, ma non inarrivabili qualora per giocare in Italia venisse incontro alle pretendenti spalmando la cifra, ma qui siamo nel campo delle pure ipotesi da monitorare a medio-lungo termine.
Il nome che è molto suggestivo per l'Inter è quello di Verratti, che come avete letto su L'Interista non disdegnerebbe un viaggio nel Belpaese, dopo tanti anni fuori. Qui è inutile parlare di cifre (che siano i 30 milioni all'anno che circolano o pure di più, quelle che prende all'Al-Arabi): la palla passa soprattutto al giocatore e dalla sua voglia di tornare, a costo di abbassare le richieste economiche di un bel po', eufemismo. Ma ecco, il suo è esattamente l'esempio di opportunità che l'Inter, se annusa l'affare, difficilmente lascerebbe scappare tanto facilmente: non c'è Qatar che tenga, la sua classe e la possibilità che possa essere ancora determinante lo renderebbe un profilo facilmente incastrabile nei meccanismi di Inzaghi, soprattutto qualora da qui al prossimo anno i nerazzurri si trovassero a dover ragionare sulla sostituzione di Calhanoglu. E Kimmich? Altro campione che farebbe il caso di tutte le squadre al mondo, Inter compresa dunque. Ed altra possibile grande occasione a zero, che oggi guadagna quelle cifre lì (10,3 milioni nel suo caso). A sentire il ds del Bayern la partita per il rinnovo non è ancora conclusa, ma se non arrivasse, scommettiamo che c'è chi dall'Italia probabilmente una chiamata a perdere la farà.
I conti l'Inter (dirigenziale) li fa bene e sa che poi bisogna sentire anche "l'oste" del caso, ovvero Oaktree. Ma al di là dei diktat sui profili futuribili, il fondo statunitense è il primo che vuole vedere un'Inter vincente e dunque con crescente valore. Ed i risultati del campo è inutile dire che faranno da traino anche per ciò che il club, che sta vedendo già crescere esponenzialmente i ricavi, potrebbe spendere in estate.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati