Commisso: "Il calcio italiano è una disgrazia. Zhang non si sa più dov'è, e la Juve..."

Commisso: "Il calcio italiano è una disgrazia. Zhang non si sa più dov'è, e la Juve..."TUTTOmercatoWEB.com
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domenica 8 settembre 2024, 09:30Rassegna Stampa
di Marco Corradi

Nel suo intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Rocco Commisso va nuovamente all'attacco del sistema-calcio italiano: "Lo stadio? Tocca un tasto dolente. Il sistema italiano purtroppo è una disgrazia, non solo per noi, ma per chiunque voglia creare e investire. I Comuni sono proprietari di tutto e mettono mille paletti che alla fine dissuadono i privati ad andare avanti. I proprietari degli stadi devono essere i club, non i Comuni. Anche se non ne ho colpa, considero la mancata costruzione di un nuovo stadio il mio più grande fallimento o forse dovrei dire rimpianto, perché non mi hanno permesso di farlo. In 5 anni non siamo riusciti a combinare niente e ora con i lavori al Franchi ne passeranno altri". 

Ci torniamo dopo... Siamo entrati nel sesto anno della sua presidenza: si sente di fare un bilancio? 

"Ho acquistato la Fiorentina nel giugno del 2019, con la squadra che si era salvata dalla retrocessione in B all’ultima giornata. Considerato da dove siamo ripartiti, credo che il percorso di crescita sia stato innegabile. Ho speso in 5 anni 430 milioni: 170 per il club, 140 per comprare giocatori e 120 per il Viola Park. Tutte finanze proprie, senza prestiti. E ogni anno rimettiamo mano al portafogli per tutte le necessità. La Fiorentina è un club sano, senza debiti. Oggi cerchiamo un equilibrio tra costi e ricavi, ma nel sistema italiano è quasi impossibile e bisogna sempre inserire nuovi flussi di denaro. L’impegno è sempre stato e resta quello di migliorarci anno dopo anno". 

È soddisfatto dei risultati sportivi raggiunti? 

"Abbiamo disputato due finali europee di Conference consecutive e una di Coppa Italia. Dispiace non averle vinte, ma tre finali in cinque anni sono un grande risultato. In campionato speravamo di fare ancora meglio e ci siamo assestati intorno al settimo-ottavo posto. Possiamo e vogliamo salire altre posizioni. Ma se mettiamo insieme i risultati sportivi, gli investimenti e la costruzione di un centro sportivo che tutti ammirano, credo che il bilancio complessivo sia senz’altro positivo". 

Eppure i tifosi non sono sempre contenti..

"Il tifoso in generale, di qualsiasi squadra, vive tutto con estrema passione, fatica a volte ad avere una visione di insieme, a valutare con lucidità e serenità un ciclo nella sua ampiezza. Vive il giorno per giorno, se già non si vince una partita è un dramma. Anche negli anni scorsi la cessione di alcuni giocatori, che volevano andare via, è stata vissuta come una tragedia e invece il tempo ci ha dato ragione". 

Non invidia nessun club che in questi anni ha vinto? 

"No, perché certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di Fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato... Stavo per comprare il Milan poi è finito a mister Li e sapete come è finita. E Zhang? Non si sa più dov’è... Anche lui costretto a lasciare l’Inter, indebitata col Fondo Oaktree. Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo di quelli della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle".