Zanetti: "Fui il primo che Mou chiamò dopo il suo arrivo. Lui parafulmine? Ecco cosa fece a Barcellona"

Nel suo lungo intervento ai microfoni del podcast 'Muschio Selvaggio', il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti ha ricordato così il leggendario Triplete del 2010: "Vincevamo in Italia, ci mancava l'ultimo step in Europa. Quando arrivò Mourinho mi chiamò al telefono, dicendomi: 'Ho appena firmato con l'Inter, tu sei la prima persona che chiamo e sarai il mio capitano'. Si scusò per il suo italiano, che era perfetto: è lì che ti rendi conto dell'intelligenza di un allenatore. Con José facemmo il salto di qualità che ci mancava: ci convinse di poter vincere la Champions, e nella seconda stagione ci riuscimmo, nonostante le grandi difficoltà che incontrammo soprattutto nella fase a gironi".
È vero che Mourinho è bravissimo a fare da parafulmine alle sue squadre?
"Lui ha una grandissima intelligenza, è un uomo preparato: in conferenza sapeva già cosa gli avrebbero chiesto i giornalisti. Al Camp Nou, prima della semifinale di ritorno del 2010, scese per primo in campo prendendosi tutti i fischi, facendo poi uscire la squadra. Tutto quello che faceva era calcolato".
Quale fu la chiave vincente di quella stagione a suo avviso?
"Il nostro era un gruppo composto da uomini prima ancora che da calciatori, tutti con grande senso d'appartenenza. Quella squadra sapeva superare tutte le difficoltà: allora la squadra più forte era il Barcellona, ma noi li battemmo in semifinale".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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