Sarà una Supercoppa tra squadre ammaccate. Ma l'Inter ci arriverà leggermente meglio
Non è stata un'Inter brillante. L'analisi della prestazione di questa sera non può prescindere da questo presupposto. In questa considerazione c'è una componente di fortuna, perché la rete subitanea di Lautaro ha incontestabilmente messo in discesa la partita, ma anche di bravura, perché per una volta la squadra di Inzaghi ha saputo essere cinica, ha colpito quando doveva colpire, limitandosi poi ad amministrare il gioco, disinnescando ogni velleità dell'avversario con un atteggiamento tattico forse fin troppo accorto, ma che ha pagato i dividendi.
Non dovrebbe fare notizia, ma tant'è: il terzetto difensivo ha retto il modesto urto dell'attacco veneto, assicurando una serata di sostanziale inoperatività a Onana. La costruzione più compassata della mediana ha soprattutto ragioni morfologiche: Inzaghi ha rinunciato ad un uomo di palleggio (Barella aveva un'autonomia limitata ed è entrato nella ripresa, al pari di Asllani), affidandosi al nerbo di Gagliardini. Serata no per Dzeko, insolitamente impreciso nei ricami: la sostituzione al 70' non ha carattere punitivo, ma ha proiezioni sulla Supercoppa. Il bosniaco sarà protagonista a Ryad, esattamente come Lautaro, del quale, oltre al gol, sono stati apprezzabili l'impegno e la consueta garra.
Messo in archivio questo ostacolo, si alza il sipario sull'avvicinamento alla supersfida con il Milan. Le prestazioni del Via del Mare e del Meazza suggeriscono che sarà un duello tra formazioni ammaccate, lontane dagli standard migliori che sono in grado di fornire. L'Inter, però, ci arriverà con un umore migliore: la distanza in classifica dai cugini è più che dimezzata, e ora si prospetta l'occasione di rifilare una dolorosa stoccata soffiando al Diavolo il primo trofeo della stagione. Occorrerà però molto più di quanto messo in campo stasera: mercoledì, c'è da starne certi, sarà tutta un'altra storia.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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