Marotta: "Inzaghi? Ci sono tutti i presupposti per il rinnovo, il ciclo non è ancora concluso"

Marotta: "Inzaghi? Ci sono tutti i presupposti per il rinnovo, il ciclo non è ancora concluso"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Ieri alle 16:40Primo piano
di Marco Pieracci

Il presidente e amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta è stato intervistato da Sky Sport 24: "Sicuramente è un momento felice, ma sappiamo con sano realismo di dover affrontare questi due mesi se non oltre vista la prosecuzione atipica del Mondiale per Club. Ma abbiamo delle competizioni dove siamo presenti da protagonisti, perché la nostra storia ce lo dice e insieme i nostri meriti che abbiamo avuto, in primis il nostro allenatore che si è comportato in maniera eccellente, la squadra come la proprietà e i tifosi. C'è un clima propositivo che ci permette di arrivare al fotofinish nelle migliori condizioni".

Come approccia l'argomento triplete?

"Di triplete non parlo sicuramente, poi il dirigente, il tifoso, lo sportivo in generale devono essere ambiziosi che non è sinonimo di arroganza o presunzione ma è un atto valoriale notevole perché ti fa dare di più in ambito motivazionale. Siamo l'Inter, dobbiamo competere fino alla fine anche con delle più pressioni forti. Noi nel momento giusto ci siamo, se qualcuno sarà più bravo faremo i complimenti". 

Con Inzaghi c'è la volontà di rinnovare?

"Lo abbiamo sempre fatto a bocce ferme. Ci sono tutti i presupposti perché prosegua con noi. Non è in scadenza, ma comunque è giusto rinnovare al momento giusto. Quello che conta è la simbiosi che si è creata tra lui e la società, questi sono i presupposti migliori per poter andare lontano. Con lui siamo cresciuti tutti, stiamo attraversando un ciclo che non è ancora concluso. C'è una nuova proprietà che ha dato nuova linfa, nuova determinazione, nuovi obiettivi. C'è uno stadio che comunque è uno strumento significativo. Gli azionisti credono nel progetto sportivo, quindi ci sono tutti i presupposti per continuare insieme".

Come si coniuga il fatto di voler essere competitivi con la linea di Oaktree?

"Bisogna essere un po' duttili, in questo momento storico dell'Italia le società si modellano in base ad un nuovo modello socio-economico dell'Europa sportiva. L'Italia non siamo più nell'Eldorado degli anni 90 e 2000, oggi spendere tanto per un giocatore non è possibile. Bisogna fare di ogni virtù la propria capacità e quindi bisogna essere bravi a fare una squadra competitiva raggiungendo la sostenibilità che va sempre raggiunta e sostenuta".