Boban lancia l'Inter: "Può vincere la Champions, le altre italiane no"
Intervista-fiume per Zvonimir Boban che, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, si espone sulla nuova Champions League. Il croato, innanzitutto, racconta il suo addio burrascoso all'UEFA: "Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche, ma di fronte alla usurpazione e alla pura politica di chi per difendere un proprio interesse infanga tutto il calcio e le sue istituzioni, non era possibile continuare. E mi creda, nonostante il mio ruolo fosse prestigioso e importante, la decisione di farmi da parte seguendo il mio credo è stata inevitabile anche se sofferta. Purtroppo, da anni vediamo che la tecnocrazia calcistica imperversa nel sistema, privandolo dei valori che invece dovrebbe rappresentare e difendere sempre. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, degli allenatori, del pubblico, delle stesse istituzioni calcistiche. In questo senso, lo dico amaramente, pur lottando per i cambiamenti nella Uefa, come prima nella Fifa, non sono servito a niente".
Parliamo di calcio: sta per iniziare la nuova Champions con un formato innovativo che desta molta curiosità, ma anche qualche dubbio in chi amava il percorso classico della competizione. C’è stata anche la sua mano nella nuova formula?
"Nonostante questo formato sia nato per avere più introiti, fregandosene dei giocatori e del calendario già intasatissimo, mi piace e credo divertirà tanto. E stato votato prima del mio arrivo in Uefa. Io ho litigato con tanti per far ridurre le partite nei gruppi perché inizialmente ne erano previste dieci e per me non permettevano l’integrità della competizione visto che ci sono 4 fasce di squadre come livello di forza. Alla fine sono state ridotte a otto".
Chi vede favorito?
"Le solite due: Real Madrid e Manchester City".
Che ruolo potranno recitare le italiane in Champions?
"L’Inter ha dimostrato di poter competere con tutti, le altre non le vedo a questo livello".
Domanda scontata allora: è sempre l’Inter la favorita per lo scudetto?
"Assolutamente sì, è la più forte e completa".
A Inzaghi viene rimproverata una certa monotematicità calcistica, tra modulo e scelte. E la difficoltà a ruotare gli uomini, tanto che Frattesi e Zielinski giocano col contagocce.
"Frattesi non è una vera mezzala e penso troverà meno spazio di Zielinski che è perfetto per il gioco di Inzaghi. Mkhitaryan sta facendo bene, ma è una seconda punta adattata a centrocampo".
Lautaro è oggi all’altezza dei 3-4 più forti centravanti al mondo o gli manca ancora qualcosa?
"Lautaro è fortissimo, un giocatore vero. Non ce ne sono tanti cosi, ma deve ancora dimostrare le sue qualità ai più grandi livelli internazionali. Tradotto: dovrebbe essere decisivo nelle gare più importanti e diventare indispensabile per l’Argentina. Allora si potrà considerare come un vero fuoriclasse".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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