De Paola: "Inter, match di Udine lascia perplessità: sono tornati i blackout?"
Nel corso del programma "L'Editoriale" sulle frequenze di TMW Radio, Paolo De Paola è intervenuto per parlare della Serie A e della giornata di campionato da poco conclusa.
Cosa ha raccontato questo turno di campionato?
"Ha raccontato due cose principalmente, l’incapacità di cogliere le differenze evidenti col passato, riferendomi soprattutto alla Juve. L’incapacità poi di affermare un gruppo di giocatori e un allenatore che può fare la differenza, il Napoli capolista non è una sorpresa, ma una conseguenza di quanto fatto in estate. Nel secondo tempo il Napoli ha allenato la fase difensiva, non ha più spinto sull’acceleratore, hanno sistemato alcune cose sull’arretramento della squadra. Se ti puoi gestire in questo modo e pensare di allenarti in partita significa che hai un potenziale enorme e che non deve essere nascosto. Questo Napoli punta allo scudetto e deve farlo, ha espresso una grande qualità di gioco nel primo tempo e ha voluto provare la fase difensiva nel secondo tempo, cambiando anche il sistema di gioco. Tante gradevoli affermazioni di un calcio che non deve nascondersi dietro a niente. Anche il 3-0 della Juve con i gufetti anti Thiago Motta che erano pronti a dire che non c’è differenza col passato. La differenza è enorme col passato allegriano, nonostante ci siano giornalisti divisi in partiti come se difendere o attaccare un personaggio sia fondamentale. La Juventus sta salendo di livello, questa Juve non rischia mai mentre con Allegri erano palpitazioni a ogni partita. La Juve non ti dà mai la sensazione di poter prendere gol, forse solo col Napoli ci sono state un paio di occasioni. Non cogliere queste differenze significa assumere un atteggiamento per partito preso e non saper analizzare le cose".
Quanto può incidere il calendario sul percorso del Napoli?
"È chiaro che il prossimo calendario del Napoli sarà piuttosto facile, ci sono 3-4 partite che potranno permettere al Napoli di allungare. Questo nuovo duello è un bene per il campionato, attenzione a parlare di crisi dell’Inter perché non è in crisi e non bisogna escludere il Milan. Il Napoli è cambiato tanto sul mercato, da McTominay a Gilmour, da Neres a Buongiorno, sono tanti i giocatori che hanno rinforzato questa base molto solida. McTominay mi sembra ancora un giocatore da sistemare nel sistema di Conte, ma questo è un dettaglio all’interno di un cantiere perfettamente strutturato da Conte stesso. Lukaku quando è marcato bene fa fatica, i due gol sono due errori enormi e colossali degli avversari, ma è anche il Napoli che ti mette una pressione addosso come quella del primo tempo che ti induce all’errore. Non ci si aspettava questa crescita, ma quando hai realizzato l’arrivo di Conte e quel tipo di mercato non puoi non candidare questa squadra per lo scudetto”.
PUBBLICITÀ
Il Milan sta trovando la sua formula?
"Bisogna aspettare ancora un po’, non vorrei che queste prestazioni positive in campionato come i dieci minuti che hanno permesso di vincere con il Lecce nascondano il difetto principale del Milan. Questo narcisismo che spesso si è visto e ha portato a soffrire in fase difensiva, anche se Fofana è quel mediano che serviva per dare equilibrio. Bisogna stare attenti però perché non si devono commettere quegli errori commessi nel passato. Poi c’è Leao, sicuramente è un giocatore che va aspettato, ma ha qualità sprecate. Con quei mezzi fisici e quel talento che gli ha dato madre natura potrebbe fare molto di più di quello che sta facendo. Le critiche spronano a migliorarsi, non si critica perché uno si sveglia la mattina e vuole criticare giocatori come Theo e Leao. Se non sono emerse le loro qualità in campo arrivano le critiche".
Quanto può essere importante aver ritrovato Lautaro per l’Inter?
"Ha fatto parecchio la differenza, ma quel 3-2 con l’Udinese ti lascia perplessità perché sembra essere tornata la caratteristica negativa di qualche anno fa, ovvero dei blackout. In alcuni momenti sembra trascinante e pazzesca, poi improvvisamente ha blackout in fase difensiva. Delle quattro squadre in questo momento il Napoli e la Juve sono in crescita, il Milan deve avere continuità di rendimento e l’Inter sembra fagocitata di questi alti e bassi. Benissimo in Champions, così cosi in campionato e va ritrovato un equilibrio. Sembra quasi che lo scudetto abbia tolto qualcosa a livello di gestione della partita. Le milanesi mi sembrano leggermente in difficoltà, mentre Juve e Napoli sono in crescita".
Quanto può incidere Douglas Luiz in questa Juventus?
"Ha una qualità di piede eccezionale, riesce a emergere da situazioni difficili con giocate illuminanti. Mi aspetto una crescita da lui, da Koopmeiners e Nico Gonzalez, ma è solo una questione di tempo. Vlahovic ha fatto un gol da centravanti vero oltre al rigore, la sua doppietta lo ha riportato in testa alla classifica marcatori. Le solite vedovelle di Allegri parlano di un Vlahovic inceppato, con questo allenatore è a quota quattro e sta giocando molti più palloni. La cartina di tornasole è Locatelli, come fa un giocatore a migliorare così tanto da un giocatore all’altro? La differenza la fa il talento, ma soprattutto l’organizzazione di gioco. In questi anni l’allenatore incide molto di più rispetto al passato".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati