Udinese-Inter, la legge di Perisic: no, l'Inter non molla lo Scudetto
Vittoria doveva essere, vittoria è stata. Dopo i tre punti raccolti dal Milan nel pomeriggio, contro la Fiorentina, e soprattutto dopo la pesante sconfitta di Bologna di mercoledì, non era scontato per i nerazzurri avere la giusta serenità nell’approcciare il match. La squadra di Inzaghi invece ha dimostrato di aver imparato dai propri errori con un primo tempo da squadra campione d'Italia. Ed una calma invidiabile nel gestire il momento di difficoltà dopo il gol di Pussetto che ha riaperto il match.
Tre punti che portano entusiasmo in uno stadio gremito di tifosi nerazzurri, e serenità ad un gruppo che ha mandato oggi un messaggio chiaro: nessuno in casa Inter ha voglia di mollare. Un'immagine racconta questo messaggio: Gosens che, non potendo più entrare in campo a causa dell'infortunio di Barella, non ha un attimo di esitazione nel girarsi ed incitare Vecino, chiamato ad entrare al suo posto.
Partenza: solita Inter, solito Perisic.
L’inizio dell’Inter è ottimo, come d’altronde i nerazzurri hanno abituato negli ultimi tempi. Dopo una fase di studio è un sontuoso Perisic a sbloccarla, di testa su calcio d’angolo al 12’. La squadra di Inzaghi controlla il possesso in lungo ed in largo, senza voler premere troppo sull’acceleratore.
La squadra di Inzaghi si rende ancora pericolosa in un paio d’occasioni non sfruttate per errori nell’ultimo passaggio, sempre sfruttando la spinta garantita sulla sinistra dal duo Dimarco-Perisic. Al 15’ Lautaro ha la palla del 2 a 0 in mischia, Silvestri provvidenziale in uscita.
Inter in controllo, Lautaro raddoppia.
La Beneamata controlla il match, Dzeko e compagni vogliono evitare un Arnautovic-bis e sono molto attenti a spegnere sul nascere le velleità offensive dei bianconeri. I friulani non effettuano una grande pressione sul primo possesso, Perisic a sinistra è ovunque e scava un solco sia in avanti che in copertura, Brozovic orchestra bene il giro palla che evidentemente aspetta l’aprirsi di qualche varco. Varco che si apre al 35’, quando prima Gagliardini sbaglia un clamoroso passaggio che avrebbe messo in porta Lautaro Martinez, poi sullo sviluppo dell’azione Barella riesce a mettere un nuovo passaggio filtrante per l’argentino: “scavetto” dell’attaccante e miracolo di Silvestri. Dzeko si avventa però sul pallone e subisce fallo da Pablo Marì: calcio di rigore, segnato in due tempi dallo stesso Lautaro (palo e gol di testa sulla ribattuta).
Secondo tempo: subito tre occasioni per chiuderla.
Al rientro dagli spogliatoi, pronti-via e Perisic si invola dopo un tunnel creando un 3 contro 2, ma il croato perde l’attimo per servire Dzeko e Lautaro. Al 50’ il bosniaco si divora il gol del 3 a 0 solo davanti a Silvestri calciando debolmente a lato. L’Udinese è più intraprendente e cerca di mettere una maggiore pressione ai nerazzurri, che ora si affidano di più alle ripartenze. Al 58’ ennesima giocata di Perisic sulla sinistra, pallone a centro area per Lautaro che ha tutto il tempo di prendere la mira, ma che si fa deviare il tiro in angolo. Tre occasioni nitide in poco più di dieci minuti: i nerazzurri hanno le idee chiare.
L’Udinese la riapre, Inzaghi cambia.
Nonostante gli errori sottoporta, i nerazzurri provano a gestire il pallone con calma e ragionando. L’intento riesce a lungo: fino al 72’ i bianconeri si “sfogano” solo fino alla trequarti, senza impensierire il portiere. Al 72’ però il match si riapre con un episodio: punizione dal limite battuta da Deulofeu, Handanovic compie un miracolo, ma la palla viene rimessa in mezzo dove Pussetto appoggia in rete. Inzaghi cambia: dentro Vidal, Sanchez e Correa, fuori Gagliardini, Lautaro e Dzeko.
Cambia il match: Inter in lotta, Correa spreca.
Dal momento del gol, la partita chiaramente cambia, con i padroni di casa che, spinti dal pubblico, cercano di premere sull’acceleratore alla caccia del pareggio. L’Inter si limita a difendere e ripartire. L’occasione più nitida capita al duo Correa-Vidal: l’argentino è pescato da un filtrante preciso di Barella davanti al portiere, ma ingenuamente serve il cileno che si trovava già oltre la linea del pallone e così il suo gol viene annullato per fuorigioco. Spazio anche per Vecino nel finale, al posto dell’acciaccato Barella.
Finale infuocato: l’Inter resiste.
Nonostante la pressione e la buona volontà, i friulani non riescono a creare occasioni che davvero possano impensierire l'estremo difensore della Beneamata. L'Inter resiste e lotta, con applicazione ed ordine da parte di tutti gli undici in campo. La voglia di portare a casa i 3 punti è tanta. Il recupero di 5 minuti scorre lento, con Sanchez preziosissimo nel saper gestire con intelligenza la sfera.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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