San Siro, il Comune boccia i referendum: ora la palla passa ai Garanti

San Siro, il Comune boccia i referendum: ora la palla passa ai GarantiTUTTOmercatoWEB.com
sabato 23 luglio 2022, 11:22News
di Alessio Del Lungo

Palazzo Marino ha bocciato i due referendum contro il nuovo stadio di San Siro perché non hanno la fattibilità tecnica e contabile per essere ammessi. Come spiega La Repubblica (ed. Milano), quello espresso dai tecnici del Comune è un passaggio obbligato, previsto dal Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione. Ora, però, per capire se i quesiti confezionati dal Comitato promotore saranno ammessi o meno e se la consultazione avrà il via libera, bisogna aspettare il giudizio vincolante del Collegio dei Garanti: c’è tempo fino al 3 agosto, ma il verdetto potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. Il Comune intanto ha inviato i suoi pareri ai Garanti ed ha effettuato la verifica di fattibilità tecnica e contabile scandagliando i due quesiti. Il primo, propositivo, chiede in sintesi di salvaguardare il Meazza nella sua attuale funzione senza edificare un nuovo stadio a San Siro e di avviare un concorso internazionale per la ristrutturazione della Scala del calcio e per la riqualificazione della zona intorno. Il secondo, abrogativo, chiede di cancellare la delibera di giunta che, a novembre dello scorso anno, ha dichiarato l’interesse pubblico sulla costruzione di una nuova casa per Inter e Milan.

Difficile però sostenere l'ammissibilità dei quesiti: "in linea teorica" non è infattibile salvaguardare il Meazza, ma la sua ristrutturazione innescherebbe "problemi di utilizzo nel corso dei lavori da parte delle due squadre perché la capienza dello stadio si ridurrebbe in maniera molto significativa e non garantirebbe le stesse prestazioni di uno stadio di nuova generazione". Palazzo Marino sostiene che ci sarebbe un cortocircuito nella richiesta di mantenere la stessa funzione di oggi: quella funzione può essere garantita solo da Inter e Milan che, si sa, vogliono invece un’arena nuova fiammante. Infine, la compresenza di due istituti partecipativi - il dibattuto pubblico a cui si è dato il via ufficiale e il referendum - crea una contrapposizione non semplice da dipanare e, soprattutto, da legittimare. Ora però la palla passa ai Garanti.